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Francia. Proteste contro l’aumento dei prezzi: a Parigi 140mila in piazza e ora si teme l’effetto contagio in Italia

Gli effetti della guerra in Ucraina dovuti alle sanzioni alla Russia, che ha risposto con la chiusura del “rubinetto” del gas hanno provocato un aumento dei prezzi non solo nell’energia, ma su tutti i prodotti e le proteste popolari iniziano a farsi sentire rumorose in tutta l’Europa

Ieri pomeriggio a Parigi, secondo quanto stima l’alleanza delle sinistra Nupes, che ha organizzato la “Marcia contro il carovita e l’inazione sul clima”, almeno 140.000 persone sono scese in piazza per protestare contro gli aumenti dei prezzi. Secondo le forze dell’ordine invece, i manifestanti erano circa 30.000, ma numeri a parte la manifestazione è stata visibilmente imponente.

Per Jean-Luc Mélenchon, fondatore di Lfi, grande oppositore di Macron : “ È un grande successo, abbiamo già vinto la nostra scommessa. È solo l’inizio”. Mélanchon parla della “costruzione di un nuovo fronte popolare”, e rilancia l’appello per “uno sciopero generale” il prossimo 18 ottobre, a cui hanno già aderito diversi sindacati. “Abbiamo veramente bisogno di una grande forza popolare di fronte alla politica di abusi sociali ed ecologici di questo governo”, ha dichiarato ieri mattina in un’intervista Mathilde Panot presidente del gruppo parlamentare francese di sinistra La France Insoumis. Panot ha spiegato che sono arrivati 120 autobus da tutta la Francia per partecipare al corteo che, partito alle 14 da place de la Nation, è stato aperto da Melanchon con al suo fianco la scrittrice Annie Ernaux alla quale è stato appena conferito il premio Nobel per la Letteratura.

Quello di ieri è solo una parte del grande fermento del popolo francese, da ormai tre settimane infatti è n atto lo sciopero delle raffinerie della TotalEnergies, (quattro su sette sono tuttora ferme), con la conseguenza della mancanza di carburante nei distributori che ha causato diverse proteste in tutta la Francia e, particolare non da poco, alcuni dei manifestanti si sono presentati con i gilet gialli, che riportano alla mente le proteste del 2018 che hanno generato l’effetto contagio anche in Italia. Ed è proprio quest’effetto che il nostro Ministero dell’Interno teme in Italia, in considerazione che la crisi energetica e l’inflazione quest’inverno saranno un grande problema.