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Francia. Varato il governo Barnier che strizza l’occhio a destra: rimossi i ministri ostili a Le Pen

Dopo mesi di stallo Macron svolta a destra e prende vita il governo Barnier, grazie a Le Pen che non lo sfiducerà perché la sinistra non è entrata nel nuovo esecutivo

Dopo giorni di tesi negoziati tra Eliseo e Matignon, sede del neo premier, nasce il governo di Michel Barnier, che che due settimane fa ha ricevuto l’incarico dal presidente Emmanuel Macron. Grazie ad un’abile spartizione dei dicasteri da manuale Cencelli per bilanciare i pesi tra il suo partito, quelli dei suoi alleati François Bayrou e Edouard Philippe, e il nuovo junior partner della coalizione, i Républicains, il nuovo governo ha iniziato la sua navigazione he non sarà comunque facile.

Come da prassi, ad annunciare i nomi dei ministri che conformeranno il nuovo governo del premier francese Michel Barnier, è stato il segretario generale dell’Eliseo, Alexis Kohler. Alla Difesa è stato confermato Sébastien Lecornu, mentre agli Esteri è stato nominato Jean-Noël Barrot. Resta unico il ministero dell’Economia e delle Finanze con a capo Antoine Armand. Alla Giustizia è stato scelto Didier Migaud, mentre all’Interno Bruno Retailleau.

Tra gli altri nuovi ministri ci sono Agnès Pannier-Runacher alla Transizione ecologica, Geneviève Darrieussecq alla Salute, Paul Christophe alla Parità, Patrick Hetzel all’Istruzione superiore e ricerca, e Astrid Panosyan-Bouvet a Lavoro e Occupazione. Come portavoce del governo è stata scelta la 33enne ‘macronista’ Maud Bregron.

Subito dopo l’annnuncio, il neo premier francese Michel Barnier su X ha scritto: “Una squadra! Ora mettiamoci al lavoro”, aggiungendo i simboli della bandiera francese e di quella dell’Ue. L’Eliseo, secondo quanto riportano i media francesi, ha riferito che il presidente Emmanuel Macron convocherà l’intero governo lunedì per un Consiglio dei ministri.

Il nuovo governo di 38 membri comprende principalmente ministri dell’alleanza centrista di Macron e del partito conservatore dei Repubblicani. Barrot, il nuovo ministro degli Esteri, è un politico centrista del Movimento Democratico noto per il suo lavoro nella trasformazione digitale e negli affari europei. Ha maturato una vasta esperienza nella gestione di complesse questioni internazionali, in particolare all’interno dell’Ue.

Il nuovo ministro delle Finanze, Antoine Armand, è una figura emergente della politica francese, incaricato di guidare le politiche fiscali della Francia e di gestire il prossimo bilancio 2025 tra le pressioni di Bruxelles per affrontare il crescente debito del Paese.

Sébastien Lecornu, che mantiene il suo incarico alla Difesa, è stato determinante nel rafforzare le capacità militari della Francia, anche modernizzando i sistemi di difesa e gestendo gli aiuti militari all’Ucraina. La sua leadership nel settore sarà cruciale rispetto alla posizione della Francia nella Nato e delle crescenti tensioni geopolitiche per le guerre in Ucraina e nel Medioriente.

Bruno Retailleau, nuovo ministro dell’Interno è un convinto conservatore che ora si occuperà di questioni critiche come la sicurezza nazionale e l’immigrazione.

Gli avversari politici di sinistra di Barnier promettono di sfidarlo in ogni occasione, con il partito della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, pronto a metterlo in difficoltà in ogni momento. Ieri la France Insoumise,ha manifestato contro il nuovo governo definendo la nomina di Barnier un rifiuto della volontà degli elettori.

Disco verde  al momento dal partito di estrema destra Rn di Marine Le Pen, che ha dichiarato di voler monitorare da vicino il governo e di avere abbastanza voti in Parlamento per farlo cadere, ma ha espresso la volontà di cooperare su questioni chiave di bilancio.