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Francia. Violente manifestazioni dopo l’approvazione di “forza” della riforma delle pensioni: 120 fermi – VIDEO

A Parigi la manifestazione contro la riforma delle pensioni degenera: violenti scontri a place de la Concorde e danni nella elegante Faubourg Saint-Honoré. La polizia francese ha caricato e disperso i manifestanti e 120 persone sono state fermate

I francesi non hanno gradito il colpo di mano di Macron, che ha deciso di approvare la riforma dell’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni, facendo ricorso all’articolo 49 comma 3 della costituzione che gli ha consentito di bypassare il voto dell’Assemblea nazionale e fare passare il provvedimento con il solo voto del Senato.

Non appena la notizia si è diffusa sono cominciate le manifestazioni con violente proteste. Già nel pomeriggio place de la Concorde è stata invasa dai manifestanti ed in serata la protesta è degenerata. È quindi intervenuta la polizia, che ha tentato di sgomberare la piazza con gli idranti dalle migliaia di persone che vi si erano radunate. Ma alcuni gruppi più violenti hanno devastato e incendiato tutto ciò che hanno trovato sul loro percorso, scontrandosi con gli agenti. Numerosi i danni nel vicino, elegante, Faubourg Saint-Honoré. Secondo quanto riportato da France Info, i fermati per incendi e atti di teppismo, sarebbero almeno 120. Manifestazioni spontanee sono sorte anche in altre città, tra cui Bordeaux, Marsiglia, Grenoble e secondo Le Figaro, “Danni e caos”, anche a Rennes e Lione.

I sindacati francesi  per protestare contro il provvedimento, hanno già indetto una nuova giornata di scioperi per il prossimo 23 marzo. “Invece di ritirare il progetto il governo – si legge in una nota delle rappresentanze unite – ha deciso di farlo passare con la forza”. Raduni e proteste sono previsti anche per il week end.

In Aula, i deputati di opposizione hanno presentato due mozioni di sfiducia contro il governo ed hanno impedito alla premier di parlare intonando la Marsigliese: “No alla riforma delle pensioni”. Ma la premier Elisabeth Borne, ha fatto intendere di non volersi dimettere nonostante le mozioni di sfiducia e le violenti proteste. “Alcuni gruppi parlamentari vogliono il caos”, ha detto Borne all’emittente TF1, “sono rimasta molto scioccata” dalle “urla” e dai “canti” all’Assemblea nazionale, quando è stato annunciato il ricorso al 49.3. “Alcuni gruppi vogliono il caos e sono i modesti francesi che ne pagano le conseguenze”, ha affermato.

“Questa riforma delle pensioni non è una questione personale, è un elemento cruciale del nostro modello sociale”, ha aggiunto la premier, “mi sono assunta la mia responsabilità, quella del governo, che doveva arrivare a un testo di compromesso, poi ci sono mozioni di sfiducia nei prossimi giorni e ci sarà il voto”.