Sale ancora il prezzo del gas. Negli scambi all’hub olandese Ttf raggiunge il picco dei 315 euro (+8%), poi si attesta attualmente a 311,635 euro a megawattora, in progressione del 6,67%, un rialzo vertiginoso che dimostra come quella attuale sia la peggiore crisi di approvvigionamento degli ultimi decenni che mette pressione ai Governi, sopratutto Europei.
Lo scontro NATO – Russia lo pagano i cittadini e le imprese. L’impennata dei prezzi del gas – causato soprattutto dalle sanzioni e dal rischio di blocco totale del gas russo – porta infatti i prezzi dell’energia in tutto il continente a livelli mai visti prima, contribuendo all’aumento dei costi per tutta la produzione industriale e non solo: dal cibo al vestiario, fino a metalli e fertilizzanti, aumenta tutto. Diverse le aziende italiane ed europee attualmente ferme o chiuse a causa degli insostenibili costi energetici.
Le ultime notizie arrivano da Confidustria Ceramica, che per voce del presidente Giovanni Savorani, ha dichiarato all’AdnKronos: “Come Paese rischiamo di buttare una grossa fetta del Made in Italy”. Sono oltre 260 le società attive in Italia nel settore della ceramica, con più di 26mila addetti e un fatturato di 7,5 miliardi di euro.
“Quasi tutte le aziende del settore stanno ritardando l’accensione dei forni in attesa di non si sa bene cosa”, spiega. A fine luglio “siamo andati in ferie con il prezzo del gas a 1,80 euro a metro cubico e a fine agosto è di 2,95 euro”. Il portafoglio ordini delle aziende del settore è “ancora discreto, ma come facciamo a fare i prezzi e a produrre? Il costo del gas sta superando i ricavi”.
Ieri, il Presidente francese Macron ha avvertito la nazione che: “l’era dell’abbondanza è finita, bisogna prepararsi a sacrifici”. Diverso l’approccio di Mario Draghi che ha invece affermato che “l’Italia ce la farà, anche questa volta”.