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Gas: economia e politica. In UE meno gas russo, ma segna record in Cina. In Turchia Erdogan ci punta per le elezioni

Il gas russo diminuisce l’export verso l’UE, ma fa il boom in Cina dove oggi segna record. Intanto Erdogan pensa alle elezioni del prossimo anno e garantisce ai turchi che non soffrirano il freddo questo inverno, chiedendo un sconto sul prezzo del gas a Putin

Gas: arma economica e politica con la quale Mosca sta dimostrando la propria influenza sul mondo. Oggi il vice primo ministro russo Alexander Novak, dichiara alla Tass che: “Secondo le stime del ministero dell’Energia, le esportazioni diminuiranno di circa 50 miliardi di metri cubi” quest’anno verso l’Unione Europea, che si trova ad affrontare grosse difficoltà, tali da dover obbligare la Commissione Europea ad adottare, a breve, un taglio dei consumi energetici per superare l’inverno in arrivo.

Ben diversa invece la situazione Cinese, dove Gazprom ha dichiarato di aver stabilito un nuovo record giornaliero di forniture di gas attraverso il gasdotto ‘Power of Siberia’ il 10 settembre: “Le esportazioni di gas verso la Cina attraverso il Power of Siberia, in base al contratto a lungo termine tra Gazprom e CNPC, sono in aumento. Dobbiamo notare che a settembre le forniture sono state regolarmente superiori ai volumi giornalieri previsti dal contratto. Il 10 settembre è stato raggiunto un nuovo massimo storico di volumi giornalieri di esportazione”, si legge nel comunicato. Ben noti in questo senso i rapporti tra le due nazioni, che spesso dichiarano vicinanza reciproca e collaborazione.

Collaborazione che non disdegnano neppure i Paesi Nato molto vicini all’Europa, come la Turchia del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha appena annunciato un piano di sussidi rivolto alla popolazione per alleviare l’aumento dei costi dell’energia, mentre il Paese soffre crisi e inflazione.

Una situazione non facile dal punto di vista politico per Erdogan – che dovrà affrontare le elezioni a giugno 2023 – che per garantire al Paese che “non avrà problemi quest’inverno” ha fatto ricorso all’amicizia col nemico numero uno della Nato, il presidente russo Vladimir Putin, a cui il sultano turco ha chiesto uno sconto sul gas russo importanto nel Paese e che Mosca pare sia dispost a concedere, tanto che Erdogan ha pubblicamente espresso la speranza che “gli eventi evolvano positivamente”.

L’amicizia turco-russa però non ha previsto solo aiuti da Mosca, la Turchia non ha infatti applicato le sanzioni economiche UE-NATO ed Erdogan e Putin si sono già accordati per un sistema di pagamento in rubli. Questo ha anche permesso alla Turchia di giocare un ruolo da mediatore nella crisi ucraina.