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Gaza, israeliani sparano su palestinesi in attesa di ricevere aiuti alimentari: 58 morti. Onu: sono crimini di guerra

Sono 58 i palestinesi uccisi dai soldati israeliani all’alba di oggi, 27 dei quali attendevano di ricevere aiuti alimentari, nelle vicinanze di un centro di distribuzione a Rafah, nel sud della Striscia

Lo hanno riferito fonti ospedaliere rilanciate da al-Jazeera, insieme al bilancio fornito da Mahmud Bassal, portavoce dell’agenzia di difesa civile gestita da Hamas. I morti totali sono 58, di cui 27 vicino a centro aiuti Rafah. Secondo Mohammed Saqr, capo del personale infermieristico dell’ospedale Nasser, fra i morti ci sono 3 bambini e 2 donne. Il direttore dell’ospedale, Atef al-Hout, ha riferito che la maggior parte dei pazienti presenta ferite d’arma da fuoco.

L’esercito israeliano (Idf) ha ammesso di avere aperto il fuoco, dichiarando di avere sparato “in prossimità di alcuni sospetti” che avevano abbandonato il percorso prestabilito, si erano avvicinati alle sue forze e avevano ignorato colpi di avvertimento. Si tratta del terzo crimine di guerra israeliano di questo tipo in 3 giorni. Le sparatorie quasi quotidiane sono iniziate dopo che una fondazione sostenuta da Israele e dagli Usa, la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), ha istituito punti di distribuzione degli aiuti all’interno delle zone militari israeliane, un sistema che secondo la fondazione stessa è stato progettato per aggirare Hamas, mentre è stato respinto dall’Onu

Fonti locali hanno parlato di una strage costata la vita a 27 civili che avevano appena ricevuto i generi alimentari. Secondo le IDF, mentre folle di palestinesi si dirigevano verso il sito di distribuzione degli aiuti a Rafah attraverso percorsi organizzati, “le truppe hanno individuato diversi sospetti che si avvicinavano alle postazioni, deviando dal percorso precedentemente approvato, a circa mezzo chilometro dal complesso degli aiuti”. “I soldati hanno sparato colpi di avvertimento e, poiché i sospetti non si sono dispersi, hanno continuato a sparare”.

L’Onu afferma che gli “attacchi mortali” intorno ai siti di aiuti a Gaza sono “crimini di guerra”. Oggi per il terzo giorno la protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, ha denunciato almeno 27 morti durante la distribuzione di aiuti a Rafah. L’ Idf ha ammesso spari su “sospetti”.
“Gli attacchi letali contro civili che cercano di accedere a misere quantità di aiuti alimentari a Gaza sono immorali” e inaccettabili, ha denunciato oggi l’ Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk. “Gli attacchi diretti contro i civili costituiscono una grave violazione del diritto internazionale e un crimine di guerra”, ha insistito in una dichiarazione pubblicata a Ginevra.

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