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Generale Bertolini: “Stiamo entrando in una guerra che è fra due paesi estranei sia alla Nato che all’EU”

“Ci stiamo rassegnando all’entrata in una guerra che con noi non c’entra niente, per questioni di carattere territoriale fra due paesi europei estranei sia alla Nato che all’Unione europea”

E’ quanto ha detto il generale Marco Bertolini, già comandante del Coi, in relazione all’ok della Germania all’invio dei tank Leopard 2 da parte di Paesi terzi. “La Germania ormai, da un punto di vista della condotta di una politica estera nei confronti dell’est autonoma, ha le ali tarpate. Ha cercato di evitare la cessione dei Leopard, un po’ perché teme una ulteriore escalation della guerra che la coinvolgerebbe in parte per la sua posizione, essendo al centro dell’Europa, ma soprattutto e direttamente perché si tratta di mezzi tedeschi. Tuttavia, ormai, in Europa continentale chi decide sono i polacchi e, per quanto possa sembrare paradossale, i baltici”.

Il generale dalle cui parole traspare una forte preoccupazione per come si sta evolvendo questa guerra, aggiunge: “Siamo avviati a una guerra, anche noi, che non abbiamo ancora impiegato personale ma mandiamo armi, diciamo chiaramente che vogliamo che uno dei due belligeranti venga sconfitto e l’altro vinca. Credo che se tra qualche mese ci chiederanno, magari con la scusa di utilizzare mezzi che abbiamo dati noi e che hanno bisogno di una particolare expertise, oppure per far fronte a una particolare situazione di crisi, di mandare anche qualche nostra unità cominceremmo ad affrontare il problema”. Infine un’ultima considerazione che sa di rassegnazione: “Ci stiamo rassegnando all’entrata in una guerra che con noi non c’entra niente, per questioni di carattere territoriale fra due paesi europei estranei sia alla Nato che all’Unione europea. Poi però ci siamo voluti invischiare, abbiamo voluto puntare tutto sulla prosecuzione di questa guerra e temo che se non ci sarà qualche illuminazione nei confronti di chi dirige questa operazione spaventosa, ci troveremo con le mani legate”.