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Georgia. Dopo le proteste stile Euromaidan il disegno di legge sugli agenti stranieri è stato ritirato

Lo riferiscono fonti del parlamento georgiano. Dopo il ritiro della legge, l‘opposizione in Georgia ha annullato un briefing programmato sulla disobbedienza civile

Proteste a Tbilisi martedì scorso

Le posizioni UE-USA hanno prevalso in Georgia e con esse anche le violenze di piazza stile Euromaidan ucraino. Il disegno di legge che chiedeva di identificare i media finanziati da potenze straniere, identificandoli come agenti d’influenza stranieri, è stato ritirato dal parlamento georgiano.

Dunque hanno prevalso i moniti e le minacce più o meno velata arrivate ieri da Europa e USA, tramite l’Alto Rappresentante UE Borrell e dal portavoce del Dipartimento di Stato USA Ned Price. A vincere anche la presidente della Georgia, Salome Zurabishvili, che da New York aveva sostenuto la protesta violenta dei manifestanti contro la polizia, dicendo: “Mi rivolgo a voi che rappresentate la Georgia libera”, riportava l’Ukrainska Pravda, “la Georgia che vede il suo futuro in Europa e non permetterà a nessuno di privarla di questo futuro”.

Intanto da Mosca ha commentato la vicenda il portavoce presidenziale Dmitry Peskov dichiarando che: “Il Cremlino non ha ispirato nulla e non ha assolutamente nulla a che fare” la legge georgiana sugli agenti stranieri.

Peskov ha sottolineato che la legge georgiana in realtà era assa simile a quella in vigore negli Stati Uniti: “Se abbiamo capito bene, una delle versioni del disegno di legge georgiano era in realtà molto simile alla legge statunitense in materia. La seconda versione non assomigliava molto alla legge statunitense ed era molto più morbida. Tuttavia, di certo non abbiamo nulla a che fare con nessuno di loro”.

Peskov ha aggiunto che i disordini in Georgia sono motivo di preoccupazione per Mosca: “Dopotutto è il nostro paese confinante e, sebbene in realtà non manteniamo relazioni con la Georgia, siamo certamente preoccupati per la situazione lì. Per noi è decisamente importante che ci sia calma lungo i nostri confini e, naturalmente, la situazione attuale lascia molto a desiderare”.