I manifestanti, diventato sempre più violenti, arrivano armati di pericolosissimi fuochi d’artificio e maschere antigas. La polizia ieri sera ha arrestato 48 persone, che porta il totale a 341 ,molti dei quali dopo il controllo dei documenti, si scopre che arrivano dai Paesi Europei limitrofi
Decima notte di protesta contro lo stop al processo di adesione all’Eu, di una minoranza che non accetta l’esito delle elezioni parlamentari del 26 ottobre, che hanno sancito la vittoria del partito Sogno Georgiano, al governo da 12 anni.
Ieri sera, alle 16 in Italia, è partito un corteo è partito che si fermato all’esterno di una facoltà universitaria, bloccando una delle strade principali, per poi dirigersi verso il Parlamento.
La polizia, aggredita con il lancio di potenti e micidiali fuochi d’artificio, ha fatto ricorso ancora a idranti e gas lacrimogeno e alle prime ore del mattino almeno 48 persone sono state arrestate “per aver disobbedito agli ordini legittimi della polizia e per atti vandalismo”, come si legge in un comunicato del ministero degli Interni. Secondo il governo, i manifestanti avrebbero ”insultato” gli agenti e “lanciato pietre” e un poliziotto sarebbe stato “ferito da un fuoco d’artificio”. Le persone arrestate negli ultimi 10 giorni, sono in tutto 341, molte delle quali, dopo il controllo dei documenti, sono risultate arrivate dai Paesi Europei limitrofi, particolare che conferma le dichiarazioni del governo, che accusa l’Europa di fomentare gli scontri per causare una rivolta simile a quella del 2014 a piazza Maidan che porto la rovesciamento del governo democraticamente eletto in Ucraina.
Arrestati anche diversi esponenti dell’opposizione, tra cui il leader del partito di opposizione Akhali, Nika Gvaramia e sono state perquisite le sedi dei loro partiti, dove la polizia ha sequestrato fuochi d’artificio e bombe molotov. arrestato anche il leader della coalizione di opposizione Strong Georgia, Alexandre Elisachvili, che è stato posto in detenzione preventiva per due mesi. Sono state arrestate anche diverse persone. Tutti gli arrestati sono accusati di aver “organizzato le violenze” durante le manifestazioni.
Il primo ministro Irakli Kobakhidzé ha espresso la soddisfazione per il fatto che il ministero degli Interni abbia “neutralizzato con successo i manifestanti”, affermando di aver “vinto un’importante battaglia contro il liberal-fascismo” in Georgia, un termine che usa per descrivere i suoi avversari.
Il 14 dicembre, come da legge, un collegio elettorale eleggerà il nuovo presidente del Paese, che succederà all’attuale presidente filo-occidentale, l’ex diplomatica francese, Salome Zurabichvili, molto critica nei confronti del governo, che ha ha già annunciato che rifiuterà di lasciare la presidenza finché il governo non avrà organizzato nuove elezioni legislative e che quindi rischia l’arresto.
Redazione Fatti & Avvenimenti