Con 224 voti a favore su 300, Mikheil Kavelashvili, è stato eletto presidente della Georgia. Per essere eletto il quorum era di 200 voti. L’insediamento è fissato per il 29 dicembre
Lo ha dichiarato il presidente della Commissione elettorale centrale, Giorgi Kalandarishvili. Con la la riforma introdotta nel 2017 nel quadro di una serie di emendamenti costituzionali, ad eleggere il presidente della Repubblica è un Collegio elettorale composto da 300 membri, 150 parlamentari e 150 rappresentanti, di cui 20 del Consiglio supremo dell’Abkhazia, 21 dell’Adjara, 109 di entità locali. Di fatto una legge simile a quella italiana, dove ad eleggere il presidente della Repubblica è il l’intero parlamento con l’aggiunta dei rappresentanti delle regioni.
kheil Kavelashvili, 53 anni, indicato dal partito di maggioranza Sogno georgiano, è un ex calciatore della nazionale, che ha giocato all’estero in diverse squadre tra cui il Manchester City. politicamente a capo del Partito di potere al popolo, in Parlamento nel 2016, ha posizioni che privileggiano i “valori tradizionali”, georgiani nel suo caso, come russi e romeni per i primi due rispettivamente, a fronte del degrado del liberalismo occidentale. “E’ l’incarnazione più riuscita del georgiano. Un marito meraviglioso e padre di quattro figli”, ha dichiarato Bidzina Ivanishvili, il tycoon che ha fondato Sogno georgiano.
Ma la presidente uscente, la filoeuropea Salomé Zourabishvili, che ha contestato l’esito del voto delle elezioni legislative dello scorso 26 ottobre, vinte, con il 54% da Sogno georgiano, sulla coalizione delle forze di opposizione che si è fermata al 38%, non ha intenzione di lasciare la “poltrona”; “Vediamo chi sarà a lasciare”, scritto Zurabishvili in un post di sfida su Facebook. Ed ancora, “Non ci sarà nessuna inaugurazione e il mio mandato prosegue”, ha dichiarato a fine novembre l’ex diplomatica nata in Francia che nel 2004 aveva assunto l’incarico di ministra degli Esteri in Georgia e nel 2018 era stata eletta Presidente.
Il rischio è che la tensione nelle strade di Tbilisi torni a crescere dopo la relativa calma con cui si sono svolte le proteste negli ultimi giorni, ma stavolta le proteste dell’ex presidente e il non volere lasciare il palazzo presidenziale, visto che non è più protetta dall’immunità parlamentare, le fanno rischiare l’arresto.
Per capire il livello dello scontro in atto, basta leggere ciò che il neo presidente Mikheil Kavelashvili ha detto lo scorso giugno, quando ha accusato gli Stati Uniti di “nutrire un insaziabile desiderio di distruggere il nostro Paese”. L’opposizione è manovrata dal Congresso Usa che pianifica “una rivoluzione violenta diretta e l’ucrainizzazione della Georgia”, aveva scritto in un post, aggiungendo che l’opposizione opera come “quinta colonna” diretta dall’estero e Zurabishvili è “l’agente in capo”.
Redazione Fatti & Avvenimenti