Vincono nettamente i filorussi di Sogno Georgiano, ma le opposizioni non lo accettano denunciando brogli che non riescono a dimostrare tanto da essere smentiti anche dagli osservatori dell’Osce, della Nato e del Parlamento europeo
La presidente della Commissione elettorale centrale, Giorgi Kalandarishvili, in una conferenza stampa, ier mattina ha dichiarato che il partito Sogno georgiano, al governo da 2012, ha ottenuto il 54,08% dei voti, contro il 37,58% della coalizione filo-europea, secondo il conteggio effettuato in oltre il 99% delle circoscrizioni. Numeri chiari corredati dai documenti, ma le opposizioni non le accettano e denunciano fantomatici brogli non dimostrati con prove.
Le opposizioni fanno politica e le contestazioni possono anche rientrare nella dialettica post elettorale, ma la presidente georgiana, Salomé Zourabichvili, che dovrebbe essere super partes, si è rifiutata di riconoscere il risultato delle elezioni parlamentari, bollandole come “totalmente falsificate” e puntando il dito su Mosca: il Paese è vittima di una “operazione speciale russa, una moderna forma di guerra ibrida contro il nostro popolo”, ovviamente non specificando in cosa consisterebbero questi brogli. A smentire le accuse sul voto “truccato” ci sono le dichiarazioni degli osservatori dell’Osce, della Nato e del Parlamento europeo che si limitano a parlare di generiche “pressioni sugli elettori”, ma sottolineano che i candidati hanno potuto “condurre liberamente la campagna elettorale” e le operazioni di voto sono state “bene organizzate”.
Va precisato che in queste elezioni erano presenti circa 48.000 osservatori locali e internazionali, oltre a più di 2.800 giornalisti dei media georgiani e stranieri che hanno seguito il voto.
I contestatori preannunciano proteste di piazza, che però potrebbero portare a scontri tra manifestanti visto che la vittoria di Sogno georgiano, subito dopo l’esito del voto, è stata festeggiata da migliaia di cittadini con scene di giubilo per le strade con caroselli di auto.
Come al solito a fomentare gli scontri ci pensa l’Occidente, per il quale se vincono i “buoni” filo Eu, le votazioni sono valide, se vincono i “cattivi” fili russi, “Ha stato Putin”.
Da Bruxelles infatti il presidente del Consiglio Charles Michel tuona contro i “brogliatori” ed ha inserito la Georgia nell’ordine del giorno del summit informale di Budapest, sottolineando che “queste presunte irregolarità devono essere seriamente chiarite e affrontate”. A rompere le uova nel paniere a Bruxelles, ci ha pensato il “solito” primo ministro ungherese Viktor Orban, che subito dopo l’esito del voto si è congratulato con il suo omologo georgiano Irakli Kobakhidze per quella che ha definito una “schiacciante vittoria”. Inoltre Orban oggi è atteso domani a Tbilisi per una visita di due giorni e sarebbe la prima volta.
A volto completamente ultimato, la Commissione elettorale centrale ha reso noto che Sogno Georgiano ha ottenuto il 54,08% dei voti, aggiudicandosi 91 seggi sui 150 del Parlamento. La somma dei voti dei quattro partiti dell’opposizione che hanno superato la soglia di sbarramento del 5% non va oltre il 37,5%.
Redazione Fatti & Avvenimenti