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Germania. Scholz vuole vendere il porto di Amburgo alla Cina, ma 6 ministeri si oppongono. Irritazione a Bruxelles

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz vuole vendere ai cinesi di Cosco una quota del Porto di Amburgo (HHLA) e il 35% dell’azienda Tollerort che gestisce il terminal dei container, ma sei ministeri ed esponenti di primo piano dei Verdi e Liberali si sono espressi contro e a Bruxelles c’è irritazione

Il prossimo 4 novembre il cancelliere socialdemocratico andrà in visita in Cina e incontrerà Xi Jinping. Scholz probabilmente vorrebbe arrivarci con il clamoroso affare della vendita di una quota del Porto di Amburgo concluso, ma nel suo governo non tutti sono d’accordo e nonostante sei ministeri e mezza maggioranza si sono espressi contro il cancelliere va avanti a testa bassa. Ad essere contraria anche la Commissione europea dove pare ci sia molta irritazione. Tra i pochi ad essere d’accordo con l’affare , c’è Peter Tschentscher del Spd, sindaco della città, che spinge per l’intesa con Pechino, e supporta Olaf Scholz che è stato primo cittadino di Amburgo fino al 2018.

Tra i principali oppositori c’è il ministero dell’Economia, retto dal leader dei Verdi Robert Habeck, che dopo le modifiche alle leggi sulle aziende strategiche decise negli ultimi anni proprio per respingere gli assalti cinesi all’industria tedesca, potrebbe chiedere il veto.

Di stesso avviso l’Economia, dove preoccupa l’idea che la vendita in futuro possa sfociare in un “potenziale di ricatto”, soprattutto se Cosco metterà le mani sul terminale dei container, essendone allo stesso tempo il più importante. Il ministero ha già presentato il suo “no” ufficiale, ma Scholz ha evitato di mettere il documento all’ordine del giorno del consiglio dei ministri ed ha chiesto un supplemento di riflessione ai ministeri per trovare un compromesso.

I sei ministeri coinvolti nell’affare, sempre secondo indiscrezioni, sarebbero contrari, ma al momento tacciono pubblicamente, mentre i due discateri più importanti governati dai verdi, l’Economia e gli Esteri, stanno cercando da mesi di cambiare la strategia della Germania sulla Cina, ma senza successo.

Dura la reazione di Marie-Agnes Strack-Zimmermann responsabile della Difesa dei liberali, che ha twittato: “cosa deve accadere nel mondo perché la Germania smetta di inchinarsi ai nemici del mondo libero e democratico? Vendere infrastrutture critiche alla Cina è un errore clamoroso. Chi consiglia il cancelliere?”. Di analogo tenore il commento del verde Anton Hofreiter: “la Germania non deve ripetere con la Cina l’errore fatto negli ultimi anni con la Russia”.