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Giorgia Meloni, la sovranista d’America: “Noi con Nato, Unione Europea e Ucraina”

Nessun dubbio, nessuno ripensamento, prima ancora di prendere la campanella da Draghi Giorgia Meloni ha messo in chiaro che l’Italia non farà alcun passo diverso da quella che è stata la politica estera di Draghi fino ad oggi

Altro che “Dio, patria e famiglia” qui siamo a “Nato, Unione Europea e Ucraina”. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha le idee chiare a dispetto di quanti credevano un cambio di rotta rispetto alle politiche, anche in campo estero, del Governo Draghi.

“Stati Uniti e Italia sono uniti da una profonda amicizia e dalla partnership transatlantica, fondata su valori comuni. Non vedo l’ora di rafforzarli ulteriormente, battendoci insieme per la libertà e la sicurezza internazionale”. Lo ha detto Meloni ringraziando il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per le congratulazioni di rito inviate dalla Casa Bianca al nuovo premier italiano.

Meloni ha rimarcato il concetto rispondendo poi alle congratulazioni del segretario di Stato Usa Antony Blinken: “Sai che gli Stati Uniti e tutti i nostri partner della Nato possono contare su di noi per sostenere al meglio il coraggioso popolo ucraino e rafforzare la nostra partnership strategica”.

Ringraziando la Presidente della Commissione UE von der Leyen, la nuova premier scrive: “Desiderosi e pronti a collaborare con voi per rafforzare la resilienza dell’Ue di fronte alle nostre sfide comuni”. In un altro Tweet rivolto al presidente del Consiglio Ue Charles Michel, scrive “siamo pronti a fare del nostro meglio” con le 27 “Nazioni europee” che “cooperano insieme per un’Europa migliore” e stanno insieme “per la libertà e la democrazia”.

Su Twitter, al presidente ucraino Volodymyr Zelensky  ha invece scritto: “L’Italia è e sarà sempre dalla parte del coraggioso popolo ucraino che lotta per la sua libertà e per una giusta pace. Non sei solo!”.

All’orizzonte dunque non pare prospettarsi cambiamento per la politica estera italiana, né per il suo ruolo sullo scacchiere internazionale o nella crisi ucraina.