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Girgenti Acque finisce su “Rai 3 a Presa Diretta”: poca acqua ma carissima e depuratori sequestrati


Pubblicità, ma “negativa” per il territorio agrigentino. Riccardo Iacona, giornalista e conduttore del programma “Presa Diretta” che va in onda su RAI3, è tornato a parlare dei problemi idrici e delle criticità relative alla depurazione della nostra provincia.

A sollecitare il servizio è stata l’associazione ambientalista “Mareamico” di Claudio Lombardo, con un reportage curato da Alessandro Macina, dal quale è uscito fuori un quadro disastroso per gli utenti.

Si è parlato del depuratore del Villaggio Mosè, finito, come quasi tutti quelli gestiti dalla società di Marco Campione, sotto la lente della Procura. L’impianto, può soddisfare le esigenze di circa mille utenze, incapace quindi di depurare le attuali oltre 12 mila famiglie. La Procura della Repubblica ha intimato a Girgenti Acque di adeguare l’impianto, ma per farlo ci vogliono oltre 500 mila euro, somme che il gestore – afferma Lombardo – intende recuperare attraverso rincari nella bolletta .

“Presa Diretta”, si è occupata anche “dell’anomalia” di Burgio. Il Comune ha scelto di non consegnare le reti a Girgenti Acque e di gestire pubblicamente l’acqua, come tra l’altro sancito dall’esito referendario. Il sindaco Vito Ferrantelli ha descritto i reali vantaggi derivanti dalla gestione pubblica: i cittadini a Burgio, pagano solo 100 euro di canone idrico annuale.

Si risparmia perché non c’è una doppia vendita come avviene nei centri privatizzati – spiega Ferrantelli – dove Sicilacque (ente misto regionale e per il 75% di proprietà di una società francese) che ha acquisito a prezzi stracciati dighe e sorgenti, paga l’acqua a 7 centesimi al metro cubo per poi vendere la stessa a Girgenti Acque a 69 centesimi al metro cubo”.

Attenzione, questo mercimonio di acqua, vietato dalla costituzione, è stata autorizzato nel 2004 dall’allora presidente Totò Cuffaro. Da quella data, Sicilacque è diventata detentrice di 1.800 chilometri di reti idriche siciliane, sorgenti comprese, per ben 40 anni, pagando un canone annuale di 6 milioni di euro per la gestione.

Anche il sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo, è intervenuta nella trasmissione con un messaggio nel quale denuncia la situazione del suo Comune dove da 10 giorni non viene distribuita l’acqua.

Ma non è finita. Drammatica la situazione nel Comune di Favara, dove quasi metà delle utenze registrate non è allacciata alla conduttura per mancanza del gestore, il quale una volta appropriatosi delle reti idriche, aveva l’obbligo di compiere i lavori di adeguamento e ammodernamento, che non ha mai fatto, lasciando mezza città a secco.

Anche Licata nel mirino della trasmissione. Qui, una condotta sottomarina  mai realizzata è causa dell’inquinamento della foce del Salso. L’ex sindaco Angelo Balsamo, ha affermato che l’unica soluzione è il varo di una legge regionale forte, senza la quale la gestione resterà privata.

Insomma il quadro venuto fuori dalla gestione di Girgenti Acque  è aberrante, ci sarebbe “di tutto e di più” per rescindere il contratto, con un gestore palesemente “irregolare” nelle forme contrattuali, ma i nostri politici – almeno fino a oggi – hanno fatto “melina”.

Da domani diventa operativo, il nuovo ATI idrico: riusciranno i nostri eroi, guidati da Vincenzo Lotà a fare rispettare la legge?