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Girgenti Acque. Ribera, Favara e ora anche Licata: sequestrato il depuratore


Dopo il sequestro giudiziario del depuratore di Ribera e poi di Favara, la Magistratura ha apposto i sigilli anche in quello di Licata.

depuratore_di_LicataA questo, si aggiunge la Procura di Sciacca che ha notificato, ad ottobre dello scorso anno, l’avviso di conclusione delle indagini contenente due ipotesi di reato, quella di truffa e quella di inquinamento ambientale.
I destinatari del provvedimento sono Giuseppe Giuffrida, ex amministratore delegato ed ancora attuale componente del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque e Marco Campione, azionista di maggioranza e di fatto dominus e fac totum, sempre di Girgenti Acque.

Ma torniamo alll’impianto di depurazione dei liquami fognari di Licata, sequestrato in data 26 febbraio 2016 e “maldestramente”gestito d Girgenti Acque s.p.a.

L’avvocato Massimiliano Musso, del comitato per l’acqua pubblica di Ravanusa ha precisato: “nelle indagini, condotte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, un ruolo attivo e propulsivo è stato svolto dalla nostra associazione ‘A Testa Alta’” .

L’avv. Musso infatti, qualche settimana addietro, aveva presentato un esposto contro Girgenti Acque, relativo alla pressoché totale assenza di depurazione nell’agrigentino ed inoltre delle dettagliate denunce per estorsione, sempre contro Girgenti Acque, per le sue reiterate minacce di distacco dalla rete idrica, ed addirittura anche dalla rete fognaria.

Secondo l’avvocato, pare infatti che per Girgenti Acque sia prassi consolidata quella di utilizzare l’arma dell’intimidazione, consistente nel lasciare a secco e senza l’allaccio alla rete fognaria, migliaia di cittadini, famiglie ed imprese, spesso poi rivelatisi erroneamente morosi. In moltissimi casi – continua il Musso – i distacchi dalla rete idrica e da quella fognaria vengono effettuati, con disumana violenza, per esigere delle somme che si scopre poi non essere dovute, in quanto riguardano dei servizi non resi o resi malissimo.

Infine conclude: “tutto ciò avviene in spregio anche ai diritti umani fondamentali ed alle leggi che regolano i contenziosi con i gestori dei servizi pubblici essenziali, nonché violando persino tutte quante le norme, contenute nella convenzione stipulata nel 2007 da Girgenti Acque con l’ATO idrico di Agrigento”.

Come dargli torto? Chi ha avuto da fare con Girgenti Acque, ha avuto modo di constatare personalmente il modo “ruvido” e indisponente di tartare il cliente e la sufficienza nel dare risposte ai quesiti.