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Giudice reintegra psicologa: “Il vaccino è invasivo del Dna, non può essere costretta, può alterarsi il codice genetico”

“Non può essere costretta a sottoporsi a vaccini sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel Dna, alterandolo in modo che potrebbe risultare irreversibile con effetti ad oggi non prevedibili per la vita e la salute

Questa la motivazione con la quale il giudice del Tribunale civile di Firenze, Susanna Zanda, ha revocato la sospensione di una psicologa toscana sospesa dall’Ordine professionale perché non in regola con l’obbligo vaccinale imposto per legge alle professioni sanitarie.

Inoltre proprio sull’obbligo vaccinale il giudice riferendosi all’articolo 32 della Costituzione, aggiunge: “dopo l’esperienza del nazifascismo non consente di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo vero o supposto e tantomeno consente di sottoporlo a sperimentazioni mediche invasive della persona, senza il consenso libero e informato”.

Ma il giudice è anche andato oltre e non solo ha revocato la sospensione della professionista disposta dall’Ordine, ma il prossimo 15 settembre entrerà nel merito della causa sentendo anche l’Ordine degli psicologi.

Secondo Susanna Zanda: “La sospensione dall’esercizio delle professioni rischia di compromettere beni primari dell’individuo quali il diritto al proprio sostentamento e al lavoro, ma tale libertà e diritto, acquisito per nascita in base all’articolo 4 della Costituzione, viene in questo caso inammissibilmente ‘concesso’ dall’Ordine di appartenenza previa sottoposizione a un trattamento iniettivo contro la Sars Covid per impedire la diffusione della malattia e assicurare condizioni di sicurezza in ambito sanitario”.

Infine il giudice conclude: “Uno scopo irraggiungibile, secondo gli stessi dati Aifa, che riportano un dilagare del contagio con la formazione di molteplici varianti virali e il prevalere numerico delle infezioni e dei decessi proprio tra i soggetti vaccinati con tre dosi”.