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Giudice Sarpietro: “Processo a Salvini avrebbe comportato l’incriminazione di Conte, Di Maio e Toninelli”


“Il rinvio a giudizio del senatore Salvini avrebbe comportato l’incriminazione dell’ex premier Conte e dei ministri dell’epoca Di Maio e Toninelli, perché erano tutti d’accordo sulla redistribuzione dei migranti, invocata allora come adesso”

Questa è una parte del contenuto di un’intervista che Il giudice Nunzio Sarpietro ha rilasciato al “Corriere della Sera” in relazione al proscioglimento di Matteo Salvini nel processo sul caso Gregoretti. Il giudice inoltre ha affermato: “Io ho ritenuto non sussistente alcuna violazione della normativa internazionale e nazionale. Salvini s’è attenuto alle convenzioni disponendo che venissero salvati i migranti in difficoltà e ritardando lo sbarco di due o tre giorni, facoltà concessagli da un provvedimento amministrativo del febbraio 2019”.

Le stesse motivazioni Nunzio Sarpietro le ha ribadire in un’altra intervista rilasciata a “La Repubblica”: “Salvini si è attenuto alle convenzioni internazionali disponendo che quelle persone venissero salvate. Poi ha deciso di tenerle a bordo della nave Gregoretti 2-3 giorni in condizioni di sicurezza e accuditi. C’è una norma amministrativa che glielo consente”.

Dichiarazioni pesanti che hanno innescato più di una polemica. Tra i primi a contestare le affermazioni del giudice Nunzio Sanpietro sui motivi che lo hanno portato al proscioglimento di Matteo salvini, è stato l’ex ministro Danilo Toninelli, che per mezzo di una nota dell’avvocato Ivano Iai, che lo rappresenta ha dichiarato: “Di fronte all’estemporanea e grave esternazione del giudice Nunzio Sanpietro, – scrive Iai in una nota – che afferma di aver prosciolto il sen. Salvini perché convinto che un provvedimento di rinvio a giudizio ‘avrebbe determinato l’incriminazione dell’ex premier Conte e dei ministri dell’epoca Di Maio e Toninelli, perché erano tutti d’accordo sulla redistribuzione dei migranti invocata allora come adesso, ho il dovere di rilevarne il carattere gravemente inopportuno e la potenzialità lesiva della reputazione e dei diritti del senatore Danilo Toninelli, che nel processo a carico del sen. Salvini ha assunto la veste di testimone”.

Per l’avvocato Iai, “si tratta, in ogni caso, di dichiarazioni preoccupanti e al tempo stesso incomprensibili sia sul piano giuridico e processuale, sia sotto il profilo delle finalità o utilità perseguite: il dott. Sanpietro non è, infatti, un ‘quisque de populò, ma soggetto qualificato cui era ed è ben nota la circostanza che il presidente Conte e i ministri Di Maio e Toninelli non sono mai stati sottoposti a indagini”.

Al momento non ci sono reazioni di Conte e Di Maio, ma alle contestazioni dell’avvocato Iai, si aggiungono quelle di “Area”, il gruppo che rappresenta le toghe progressiste, che in un comunicato esprimono “grave sconcerto” per le interviste concesse dal Gup di Catania Nunzio Sarpietro,

“La rilevanza mediatica di un processo – scrivono i giudici di Area nel comunicato – non può autorizzare il giudice ad anticipare, con interviste o dichiarazioni rese alla stampa, le ragioni che hanno determinato la decisione, per di più al di fuori ed anticipatamente rispetto alla motivazione della sentenza stessa. Si tratta di un fatto gravemente distonico rispetto ai doveri di riserbo, sobrietà e continenza che s’impongono al magistrato che abbia a cuore i fondamenti etici su cui si fonda la credibilità della magistratura e la fiducia dei cittadini”.