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Golfo di Macari (TP). In 6 beccati con 15mila ricci: rischiano 12mila euro di multa a testa


Tutti palermitani i 6 multati che sono stati beccati sulla SS187 dai Carabinieri mentre viaggiavano a bordo di due auto stipate di ricci di mare

Viaggiavano una dietro l’altra, le due auto – una Chrysler Voyager di colore blu e una Opel Astra di colore grigio, entrambe provviste di carrello-appendice – fermate lo scorso sabato pomeriggio, nel corso di un normale servizio di controllo del territorio effettuato dai Carabinieri della Stazione di Balata di Baida lungo la Strada Statale 187 di Castellammare del Golfo.

La prima ad essere fermata è stata la Chrysler mentre, in contemporanea, la pattuglia in servizio ha richiesto alla Centrale Operativa di Alcamo l’ausilio di una seconda pattuglia per controllare anche la seconda autovettura.

A bordo della Chrysler i militari hanno identificati quattro soggetti, tutti residenti a Palermo e tutti gravati da precedenti di polizia, che trasportavano attrezzatura da pesca subacquea. L’altra autovettura è stata invece fermata all’altezza di Contrada Gemma d’oro, al suo interno viaggiavano altri due palermitani di cui uno gravato da precedenti di polizia. E’ stato proprio all’interno del carrello della seconda vettura – una Opel Astra -, che sono stati ritrovati ben 15.000 esemplari di ricci di mare, appena pescati nelle acque del golfo di Macari ed ancora vivi.

Fatta la scoperta, i militari dell’Arma hanno quindi chiesto l’ausilio del personale militare della Guardia Costiera di Castellammare del Golfo, che hanno posto sotto sequestro tutto il prodotto ittico in quanto non conforme al numero di esemplari consentito per la pesca non professionale, che l’attuale normativa stabilisce nella misura di 50 al giorno.

Successivamente i ricci sequestrati – essendo ancora vivi – sono stati rigettati in mare con l’ausilio di una motovedetta della Capitaneria di Porto.

I sei palermitani trovati a bordo delle due autovetture sono stati segnalati amministrativamente per pesca illegale ai sensi dell’art. 10 comma 1 lettera e) del d.lgs. 4/2012 e dovranno pagare una sanzione pecuniaria da 2.000 a 12.000 euro.