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Governo approva Ddl e scongiura chiusura raffineria di Priolo, esulta l’UGL: salvati i dipendenti dal licenziamento

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge a tutela degli interessi nazionali sui settori produttivi strategici, che scongiura la chiusura della raffineria Isab di Priolo, controllata indirettamente dal colosso energetico russo Lukoil. Soddisfazione è stata espressa dall’UGL Sicilia

Scongiurata la chiusura della raffineria Isab di Priolo di Siracusa e con essa il licenziamento di circa mille operai oltre l’indotto. Il provvedimento prevede un’amministrazione temporanea, che secondo la premier Giorgia Meloni “garantisce la continuità del lavoro nella raffineria Isab di Priolo che impiega con l’indotto circa 10mila persone. Scopo dell’intervento d’urgenza è tutelare al tempo stesso un nodo energetico strategico nazionale e i livelli occupazionali così significativi per la Sicilia e l’intera Nazione”.

Il provvedimento è sostanzialmente tecnico e si compone di due articoli:
– il primo articolo punta a “garantire, con ogni mezzo, la sicurezza degli approvvigionamenti, nonché il mantenimento, la sicurezza e la operatività delle reti e degli impianti e quindi la continuità produttiva”;
– lo strumento per arrivare a questi risultati è la “amministrazione temporanea” che il governo può decidere d’ufficio con un decreto interministeriale (a firma del Tesoro, del ministero delle Imprese e dell’Ambiente);
– decisivo sarà il ” grave e imminente pericolo di pregiudizio all’interesse nazionale alla sicurezza nell’approvviggionamento energetico”;
– l’amministrazione straordinaria potrà fare capo a “società a controllo pubblico operante nel medesimo settore e senza pregiudizio della disciplina in tema di concorrenza”;
– “l’amministrazione temporanea è disposta per un periodo di massimo 12 mesi, prorogabile una solo volta fino a ulteriore 12 mesi”.
– il secondo articolo tutela le imprese che finiscono nella sfera di controllo dello Stato. Queste imprese potranno chiedere “un rafforzamento patrimoniale” e accedere ai contributi della Cassa depositi e prestiti, del Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali (Invitalia) nonché ai contratti di sviluppo e per l’innovazione (ministero per le Imprese).

Soddisfazione è stata espressa dal Segretario Ugl Sicilia Giuseppe Messina, il Segretario territoriale di Siracusa Tonino Galioto e Peppino Furci, Segretario provinciale della Federazione Chimici del sindacato. “Siamo soddisfatti per il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri – scrivono in una nota Messina, Galioto e Furci – che mira a salvare dalla chiusura l’Isab Lukoil a causa dell’embargo sul petrolio russo. L’impegno del ministro per le Imprese ed il Made in Italy Adolfo Urso e di tutto il governo Meloni di trovare una soluzione prima del 5 dicembre è stato rispettato ed è una boccata d’ossigeno per le migliaia di famiglie interessate. La novità rispetto ai governi precedenti è che, con l’esecutivo Meloni è’ passato il principio della tutela degli interessi nazionali sui settori strategici come quello del polo industriale della provincia di Siracusa”.

“La decisione era attesa da mesi – aggiungono i tre sindacalisti – ed in pochissimo tempo il dossier ha trovato una soluzione attraverso una norma specifica che punta a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e l’operatività degli impianti.

Per il Sindacato Ugl si tratta di una scelta politica più volte auspicata e che tutela la produzione ed i livelli occupazionali, garantendo la continuità del lavoro nella raffineria Isab che impiega con l’indotto circa 10 mila persone.

Adesso il cambio di passo è necessario al rilancio del Polo petrolchimico – concludono Messina, Galioto e Furci – anche in chiave prospettica con investimenti sul sito per puntare alla transizione energetic