⦿ Ultim'ora

Governo. Conte: “O si lavora o mi dimetto”, Salvini: “Lavoro anche dopo insulti, la Lega c’è”, ma cresce malumore


Il leader della Lega Matteo Salvini ha risposto al Premier sui social prima ancora che finisse la conferenza stampa, Di Maio ancora non ha dichiarato nulla, facendo sembrare il premier ancora più di parte

Si è tenuta questo pomeriggio dalle 18.15 la conferenza stampa a Palazzo Chigi, durante la quale il Premier Giuseppe Conte ha, in sintesi, lanciato un ultimatum ai due partiti di Governo: “Basta provocazioni, ancora non si è usciti dalla campagna elettorale ed il Governo così non può lavorare. Non mi presto a vivacchiare, a gallerggiare. O si riparte o mi dimetto”.

E’ stato un lungo discorso quello fatto fino a qualche minuto fa da Giuseppe Conte, un discorso dai “toni elettorali” per certi versi ed alcune volte forse un po’ troppo ingeneroso verso Salvini, che benché non sia mai stato citato, è stato “bacchettato” sui rimpatri degli irregolari su cui “si deve fare di più” e sul non prevaricare le competenze degli altri ministri.

Il Premier ha anche evidenziato tutto il lavoro svolto in questo anno di legislatura, un anno segnato da molti provvedimenti importanti, ma anche da pesanti contrasti tra il M5S e la Lega , talvota anche sul merito di alcune questioni  – Tav e Immigrazione in particolare.

Tuttavia i contrasti ora sembrano esserre arrivati al “punto di rottura”. E’ dalla campagna elettorale delle Elezioni Europee che hanno segnato una netta vittoria della Lega ed una clamorosa sconfitta del M5S, che il governo appare in difficoltà a causa delle provocazioni tra i due partiti di maggioranza.

Per questo il Premier ha chiesto una risposta “chiara e rapida” ai due partiti di Governo, pur non dando un chiaro limite sulle tempistiche. Certamente però la melina non potrà essere tirata troppo per le lunghe, lo stesso Conte ha agitato lo spettro della procedura di infrazione che l’Unione Europea potrebbe aprire verso l’Italia, una “procedura che ci farebbe molto male”, ha tenuto a precisare il premier.

Chiaro quindi che per Conte non ci sia un’alternativa al dialogo pacato con Bruxelles avviato da lui e dal Ministro Tria: “La prossima manovra dovrà mantenere un equilibrio dei conti perché le regole europee rimangono in vigore finché non riusciremo a cambiarle”.

Non si è fatta attendere però la risposta di Matteo Salvini che a conferenza stampa ancora in corso ha lanciato un chiaro messaggio al Premier : “Noi non abbiamo mai smesso di lavorare, evitando di rispondere a polemiche e anche insulti, e gli Italiani ce lo hanno riconosciuto con 9 milioni di voti domenica 26 maggio. Proprio oggi ad esempio ho inaugurato col governatore Zaia il primo tratto della Pedemontana Veneta, opera fondamentale attesa da quasi trent’anni.

L’Italia dei Sì è la strada giusta.- tuona il vicepremier e leader leghista – Flat Tax e taglio delle tasse, riforma della giustizia, Decreto Sicurezza Bis, autonomia regionale, rilancio degli investimenti, revisione dei vincoli europei e superamento dell’austerità e della precarietà, apertura di tutti i cantieri fermi: noi siamo pronti, vogliamo andare avanti e non abbiamo tempo da perdere, la Lega c’è”.

Certamente due visioni forti e, già dalle premesse, abbastanza in contrasto sulla questione dei vincoli europei, che per Salvini vanno rivisti senza sé e senza ma.

Ancora nessuna reazione dal capo politico del M5S Luigi Di Maio a cui l’ultimatum di Conte, realisticamente, più che far bene nello scontro con Salvini, potrebbe essere di fondamente aiuto per tenere a bada le anime “sinistre” del Movimento, cominciando dal Presidente della Camera Roberto Fico, fino ai 30 parlamentari che dopo la sconfitta delle europee vedono di malocchio il Governo con Salvini e la stessa leadership di Di Maio.

Quel che è certo è che neppure Conte ha certezze sulla durata del Governo ed alla domanda precisa da parte di una giornalista in conferenza stampa, sulla possibilità di restare a far politica nel M5S dopo il governo, non ha voluto rispondere.