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Governo Draghi, Grillo ha paura e fa slittare il voto su Rousseau, insorge la base: “Fateci esprimere”


Il M5S “esplode: Beppe Grillo intuisce che la base potrebbe votare “NO” sull’ingresso del M5S nel Governo Draghi e fa slittare il voto sulla piattaforma Rousseau, ma la base insorge: “Fateci esprimere”

L’annuncio, a poche ore dall’inizio della votazione, prevista per le 13 di oggi mercoledì 10, è stato fatto dal capo politico Vito Crimi, che sul blog delle stelle ha formalizzato il rinvio voluto fermamente ed aggiungiamo “autoritario” da Beppe Grillo: “Il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati”.

Il voto era stato richiesto dai dissidenti capitanati da Alessandro Di Battista, ma con la regia di Davide Casaleggio che gestisce la piattaforma Rousseau, Grillo aveva accettato subendo di fatto la decisione e pensando che il suo intervento a “gamba tesa” avrebbe consentito la vittoria del fronte dei favorevoli.

Ma ieri sera i contrari alla fiducia al governo, sulla piattaforma Zoom hanno organizzato il v-day contro Draghi, a cui ha partecito circa 700 tra militanti ed eletti M5S. In prima fila molti parlamentari, tra cui Barbara Lezzi, Elio Lannutti, Alvise Maniero, Andrea Colletti, Mattia Crucioli, Elena Botto, Leda Volpi, Primo Di Nicola, Bianca Laura Granato, Pino Cabras, Jessica Costanzo, Laura Angrisani, Raphael Raduzzi, a cui si sono aggiunti i rappresentanti locali del Movimento come quelli di Napoli. La consigliera campana Marì Muscarà ha infatti chiamato l’evento il “V-Draghi” e commentato: “Quelle che sento questa sera sono le vere ‘parole guerriere’ del Movimento. Ho visto Grillo con imbarazzo: credo dovremo chiamare un esorcista!”.

Il comico in quel momento forse ha capito che quel Sì, non era così scontato ed è corso ai ripari pubblicando in tardissima serata un video in cui esalta “Super Mario Draghi” e preannunciando il voto sul nuovo governo. Paura, palesemente paura, ma un gesto che ricorda i bambini delle elementari che giocando a calcio nel campetto sotto casa, vedendosi estromessi dalla squadra si portano via il pallone al grido “è mio e si gioca quando dico io”.

L’ala governista del M5S, quella che ha avuto posti ed ora aspira ad altri posti, prende tempo e decide di rinviare la votazione degli iscritti su Rousseau su un eventuale supporto all’esecutivo Draghi, ma la base, almeno dalle prime reazione appare ancora più arrabbiata. Non è possibile prevedere come finirà, ma un primo risultato già c’è, il movimento è spaccato e difficilmenete potrà ritornare quello di appena una settimana addietro.