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Governo Draghi ottiene fiducia risicata, senza M5S, F.I. e Lega. Ora sarà Mattarella a gestire la crisi

Draghi: “Chiedo che sia posta il voto di fiducia presentata dal senatore Casini” e la votano solo in 95. Il governo ottiene la fiducia ma la sua agibilità finisce stasera e quasi sicuramente anche la legislatura

Il governo di Mario Draghi ha ottenuto la fiducia del Senato sulla risoluzione Casini, come chiesto dallo stesso premier. I sì sono stati 95 e i no 38, per il Senato è un numero legale, ottenuto grazie ai senatori del M5s che sono rimasti in Aula ma non hanno partecipato al voto. Il centrodestra di Governo invece non si è presentato, mentre FdI ha votato no.

Mario Draghi al Senato aveva concluso il suo intervento con “Chiedo che sia posta il voto di fiducia presentata dal senatore Casini” una risoluzione che prevedeva una sola riga: “udite le comunicazioni del premier si approva”. Richiesta subito bocciata dal centrodestra che chiedeva un nuovo patto di governo ma rinegoziato con “un accordo con un’agenda rinnovata che segni discontinuità e che preveda alcuni punti tra cui l’esclusione del Movimento 5 stelle“. Posizioni inconciliabili con l’esito scontato della fiducia con numeri risicatissimi.

Da quanto si apprende Draghi stasera non andrà al Quirinale a rassegnare le dimissioni. Al termine del voto del Senato ha lasciato palazzo Chigi ma si è diretto verso la sua abitazione e il calendario dei prossimi passaggi sarà deciso domani.

Matteo Salvini, aprendo la riunione con i parlamentari della Lega alla Camera ha detto: “Draghi e l’Italia sono state vittime, da giorni, della follia dei 5Stelle e dei giochini di potere del Pd. L’intero centrodestra era disponibile a proseguire senza i grillini, con Draghi a Palazzo Chigi e con un governo nuovo e piu’ forte. Il Pd ha fatto saltare tutto”. Infine ha aggiunto: “Speriamo che questo sia l’ultimo Parlamento dove centinaia di persone cambiano casacca e poltrona. Da domani siamo in campagna elettorale”.