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Governo in fibrillazione per l’Ucraina o per il rinnovo dei 105 consigli di amministrazione? Posti di potere che fanno gola

Tensioni in questi giorni all’interno della maggioranza, la Lega sta facendo “melina alla Meloni” apparentemente per il suo appiattimento totale sugli aiuti all’Ucraina, ma forse i veri motivi sono altri e si riducono alla spartizione  delle solite “pesanti” poltrone da riassegnare da qui a pochi giorni

Tensioni per l’Ucraina? Forse, oppure la vera questione è la partita delle nomine. Entro metà aprile infatti, il governo dovrà rinnovare ben 105 consigli di amministrazione, presidenze e direzioni generali, tra cui i colossi Eni, Enel, Poste, Terna, Leonardo, Enav, Rai, Ferrovie. Di fatto il vero potere dello Stato e chi è al comando lo controlla.

La premier Giorgia Meloni, come ormai ha fatto capire in altre decisioni, vuole l’ultima parola, “Sulle nomine decido io” facendo pesare quel quasi 30% ottenuto da Fratelli d’Italia alle elezioni politiche, ma parlando di poltrone che danno potere, si è alzato subito il muro di Lega e Forza Italia, che vogliono una fetta e per ottenerla, in politica non c’è miglior sistema che mettere in difficoltà il manovratore. Dunque  – probabilmente – è tutta qui la pantomima di questi giorni, altro che guerra in ucraina, la vera guerra è quella delle poltrone.

Nel dettaglio le società pubbliche i cui vertici e consigli di amministrazione vanno in scadenza entro la metà di aprile sono 105, che a loro volta riassegnano almeno altri 600 posti, che disegnano il potere reale, economico e geopolitico nel paese e all’estero. Parliamo di aziende come Eni, Enel, Poste, Leonardo, Terna, Enav, cioè energia, poste, comunicazioni, informazione, dove rientra anche la Rai, trasporti, banche e risparmio, dalle quali dipende la tenuta del paese, che muovono miliardi, dando potere vero a chi li controlla. Attenzione la lotta intestina di questi giorni non è una novità, ma solo un déjà-vu, che puntualmente si ripete ogni cinque anni chiunque ci sia al governo.

Qualcuno penserà che con questo giro di nomine chissà quali nuovi nomi usciranno fuori, ma manco per niente, personaggi come Claudio Descalzi, Lucia Calvosa, Matteo Del Fante, Luigi Lovaglio e compagnia bella, la sono e la resteranno, a cambiare sarà il loro referente politico… e mica è roba da poco. Come disse un tale alcuni anni fa, che di questo cose se ne intendeva “Il potere logora chi con ce l’ha”.