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Green Pass. Presidente Ordine Avvocati Milano: “Negare diritto a protesta è da Regime autoritario”


Restrizioni sul diritto alla protesta ai manifestanti No Green Pass? Il presidente dell’Ordine degli avvocati milanesi,Vinicio Nardo, chiede pubblicamente il ritorno “ai principi fondamentali di uno Stato democratico che prescindono dai contenuti delle proteste”

“Negare il diritto alla protesta e classificare chi protesta automaticamente come un pazzo è da regime autoritario”. Non ci va leggero il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Vinicio Nardo, che in un’intervista all’AGI di giovedì scorso invita apertamente “a recuperare l’abc di uno Stato democratico” con riferimento alle restrizioni nei confronti dei no green pass a cui, tra le altre cose, è stata negata fino a fine anno Piazza Unità d’Italia a Trieste e piazza del Popolo a Roma dopo il sit- in di uno dei loro leader, il portuale Stefano Puzzer che ha ricevuto il Daspo da Roma poiché “reo” di essersi seduto pacificamente ad un tavolino in Piazza del Popolo “aspettando” simbolicamente l’arrivo del premier Mario Draghi per avere un pacifico confronto di idee.

Per l’Avv. Nardo prendersi gioco di chi protesta è un atteggiamento assolutamente sbagliato e indegno di uno stato democratico: “Pensiamo a Capitol Hill, un episodio di grande rilevanza dal punto di vista della vita democratica di un grande Paese. Se non ci fosse stato l’uomo col giubbotto e con le corna avrebbe avuto un’efficacia comunicativa molto minore. O torniamo con la mente alle manifestazioni degli anni Settanta o ai radicali che si imbavagliavano. Sono gesti che, se non contestualizzati, puoi anche ridicolizzare. – spiega il presidente degli avvocati milanesi – Ma la questione di fondo è se noi possiamo smarrire questa coscienza democratica dell’esistenza del diritto alla protesta anche sulle cose più strampalate”.

E in questo senso richiama la collettività tutta: “Quello che mi preoccupa di più è che l’opinione pubblica stia smarrendo i principi della democrazia”.

Passando alla politica italiana Nardo ricorda inoltre che le proteste oltre che segno di democrazia – e fa specie che a volerle negare siano soprattutto partiti che si dicono democratici, progressisti e di sinistra – sono anche un “costo necessario”, insomma: non esistono proteste senza fastidi conseguenti, è a questo che serve protestare.

“Quando vedi Giorgia Meloni, che viene indicata come leader di un partito erede del fascismo, e non entro nel merito se sia vero o meno, andare da Draghi a chiedere che sia garantito il diritto di protestare mi pare di assistere a un paradosso della democrazia perché è l’unica che l’ha fatto. Lo dico per i no pass ma lo direi anche per la cosa più lontana dal mio modo di pensare. E’ un problema di principio, non di contenuti. I commercianti si lamentano a Milano per le perdite legate ai cortei? Hanno ragione a lamentarsi ma questi sono i costi della democrazia ”.

L’intervista a Nardo termina entrando più nel merito del green pass, con l’auspicio, “da persona convinta che sia giusto vaccinarsi”, che “queste manifestazioni finiscano grazie a un’azione della collettività che cerchi di raggiungere lo scopo della vaccinazione senza mettere in ballo i problemi sul lavoro delle persone che è sempre stato un tema sensibile delle proteste poi degenerate in qualcosa di più grave. Si pensi ai cascami del terrorismo che, nella sua ultima fase, prese di mira i giuslavoristi. Fermiamoci un attimo – esorta – e recuperiamo i punti fermi di uno Stato democratico”.