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Grillo fa valere l’art 10 dello statuto e chiede ripetizione delle votazioni. Per Conte tutto da rifare e non è semplice

Dopo la costituente Beppe Grillo si appella alla lettera “i” dell’articolo 10 dello statuto del M5S e via pec chiede al Comitato di garanzia la ripetizione del voto della base del Movimento che lo ha buttato fuori

Con questa mossa gli iscritti sono chiamati a esprimersi di nuovo e per confermare l’esito serve il quorum del 50 per cento. Il fondatore del M5S, si appella all’articolo 10 lettera i) dello Statuto vigente che gli iscritti hanno chiesto di cambiare, che recita: “entro 5 giorni, decorrenti dal giorno della pubblicazione dei risultati sul sito dell’Associazione delle votazioni aventi ad oggetto le modifiche del presente Statuto e/o della Carta dei Principi e dei Valori, il Garante può chiedere la ripetizione della votazione che, in tal caso, s’intenderà confermata solo qualora abbiano partecipato alla votazione almeno la metà più uno degli Iscritti aventi diritto al voto”.

L’ex ministro Danilo Toninelli, grillino della prima ora, che è ancora componente del collegio dei probiviri, lo aveva anticipato su Radio Cusano Campus: “Beppe Grillo chiederà di rivotare le modifiche statutarie”. Ci sarà dunque una seconda votazione su tutte le modifiche, compresa quella che ha cancellato il suo ruolo di garante, con il quorum che potrà fare uno scherzetto a Giuseppe Conte, nel secondo turno infatti, le modifiche potranno essere ratificate solo dopo il voto della maggioranza assoluta della base (la metà più uno degli iscritti).

La prima votazione ha coinvolto oltre 50mila iscritti ed è passata con una maggioranza che ha superato la soglia del 60 per cento, compresa la proposta di abolire la figura del garante, ricoperta finora proprio da Grillo, che ferito nell’orgoglio, non ha aspettato il termine massimo di cinque giorni dalla pubblicazione dei risultati, per chieder di rivotare.

La nuova votazione per Giuseppe Conte e i suoi è più scivolosa della prima, complicato riportare alle urne sul web oltre la metà degli 89mila iscritti, in un clima divenuto rovente con la minoranza grillina, che protesta da settimane anche per il taglio di oltre 70mila iscritti (ufficialmente perché inattivi). Inoltre Toninelli è sicuro che Grillo è pronto a promuovere un azione legale per l’uso del simbolo del Movimento.