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Guerra dei “Dazi” tra Usa e Cina: tra i due Paesi tensioni commerciali alle stelle


È una vera e propria “guerra dei dazi” quella sull’importazione cinese, che ha causato la rottura dell’accordo sulle trattative commerciali fra Usa e Cina. Bilancio positivo per gli Stati Uniti di oltre 200 miliardi di dollari in dazi, con l’obiettivo di far pagare il tutto alla Cina

Si rivela furbo e assai astuto il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump con l’obiettivo di voler far pagare la “rottura” stipulata tra Usa e Cina in merito a un accordo commerciale preso con il Vicepremier Xi Jimping. Già, gli Stati Uniti prevedono all’alba di domani mattina (venerdì 10 maggio 2019) un aumento dei dazi dal 10% al 25% nei confronti di 200 miliardi di dollari di Made in China.

In questi giorni di tensione tra Usa-Cina si è temuto da Pechino la cancellazione degli imminenti negoziati commerciali a Washington; ma proprio lo scorso martedì il Ministro del Commercio Cinese ha riferito a Trump della visita del Vicepremier del Consiglio di Stato della Cina per portare avanti i negoziati con gli Stati Uniti.

Sorge, quindi, fare una riflessione: perché è nata questa “guerra commerciale” tra i due Paesi? La risposta è chiara: la colpa primaria deve essere attribuita principalmente a Donald Trump il quale agguerrito più che mai ha accusato la Cina di essersi tirata indietro rispetto agli impegni già presi su un potenziale “accordo- commerciale” nato tra i due Paesi, indebolendo così l’intero commercio internazionale. Nel frattempo il Vicepremier cinese si è messo in viaggio verso gli Stati Uniti con l’intendo di voler continuare le trattative commerciali e quindi non avendo nessuna intenzione di pagare i “dazi”; con l’obiettivo di rinegoziare e trovare un nuovo accordo per il bene di queste “due entità” così importanti: gli Stati Uniti e la Cina, dimostrandosi così contrario alle conclusioni tratte dal furioso Trump.

Nel frattempo, proprio stamani, il Ministero del Commercio Cinese ha annunciato parole cariche di malinconia e rassegnazione: “ alla Cina dispiace che gli Stati Uniti intendano aumentare i dazi sulle merci cinesi e sarà costretta a malincuore ad adottare le dovute contromisure.”

In campo economico è lecito dare una definizione del concetto di dazi: sono delle “imposte-indirette” che si applicano alla dogana su merci importate da Stati esteri non facenti parte dello stesso Mercato Unitario e vengono venduti da uno Stato a un altro. L’obiettivo dei dazi è quello di proteggere i beni e i servizi prodotti all’interno, facendo salire il prezzo dei prodotti provenienti dall’estero.

Questa pratica commerciale risale in tempi antichi lasciando spazio ad accordi di libero scambio tra paesi come ad esempio: all’interno della Ue vige tuttora la libera circolazione delle merci che di fatto ha vietato ogni dazio tra Stati membri.

È evidente che Trump ha lanciato una minaccia concreta alla Cina con l’obiettivo di fare cedere l’accordo nelle prossime ore di questa giornata, in modo tale che già da domani gli Usa amplieranno l’aliquota dei dazi su 200 miliardi di merci cinesi importate dal 10% al 25%.

Questo aumento sarebbe dovuto scattare dal 1° gennaio, ma a dicembre del 2018 sembrava che le due superpotenze avessero raggiunto un accordo di tregua sulla guerra commerciale. Ma questo apparente momento pacifico tra le due potenze Usa-Cina è durato ben poco.

Queste due grandi economie del mondo si contengono ormai da circa 12 mesi.Sembra che Trump stia giocando e nello stesso tempo vuole beffare facendo saltare la trattativa Usa-Cina.

Questa guerra commerciale dei dazi tra Usa e Cina non accenna a trovare una risoluzione e quando sembrava che le cose stessero per andare incontro a una svolta, il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato di voler alzare i dazi del 25% su beni provenienti dalla Cina, per un totale di 520 miliardi di dollari all’anno creando quelle che è “una guerra a suon di dazi doganali.”