“Almeno 320 miliziani” sono stati uccisi e 63 veicoli sono stati distrutti nel corso dell’operazione condotta ieri dall’esercito siriano, “sostenuto dalle forze aeree russe” nei governatorati di Idlib, Hama e Aleppo
Lo ha riferito Oleg Ignasyuk, vice direttore del Centro russo per la riconciliazione delle parti opposte in Siria, una divisione del ministero della Difesa russo. “L’esercito governativo siriano, sostenuto dalle forze aeree russe, continua l’operazione per respingere l’aggressione terroristica nei governatorati di Idlib, Hama e Aleppo – ha detto Ignasyuk – nel corso della giornata appena trascorsa sono stati lanciati missili e bombe sulle aree di dispiegamento dei miliziani e sui loro depositi di armi e munizioni, su postazioni di artiglieria e difesa aerea e su centri di controllo. Sono stati uccisi almeno 320 miliziani e sono stati distrutti 63 veicoli corazzati e altri veicoli da combattimento”.
Inoltre Mosca, un alleato chiave di Assad, secondo quanto riporta il Guardiani, ha licenziato il generale a capo delle sue forze in Siria, Sergei Kisel, dopo che gli insorti hanno invaso la città di Aleppo, sfidando il presidente Bashar al-Assad in quella che è stata la più grande sfida degli ultimi anni. Notizia confermata dai blogger di guerra russi, ma non confermata dal Cremlino, Kisel sarebbe stato sostituito dal colonnello generale Alexander Chaiko. La rimozione di Kisel, 53 anni, è stata segnalata anche dal canale Telegram Rybar, vicino al ministero della Difesa russo, e dal blog Voenny Osvedomitel (Informatore militare).
Redazione Fatti & Avvenimenti