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Guerra in Ucraina: 20 su 30 Paesi Nato hanno finito le armi da inviare a Kiev, mentre la Russia ha riserve da vendere

L’occidente ha esaurito le armi da inviare a Kiev. A dirlo è un funzionario della Nato, in un articolo pubblicato dal New York Times, mentre Mosca ha arsenali stracolmi di armi di tutti i tipi

La guerra per gli Ucraini, secondo quanto rivelato da un funzionario della Nato e riportata dal New York Times in un lungo pezzo, ha un destino segnato: venti dei trenta Paesi che fanno parte dell’Alleanza Atlantica hanno esaurito le scorte di armi e munizioni che possono inviare a Kiev. Inoltre tra i dieci che ancora possono fornirne, tra cui l’Italia, Francia, Germania e Paesi Bassi, sono ormai a corto di materiale bellico e questo perché nessuno si aspettava un conflitto di questa portata, nel quale, come spiegato da Camille Grand, esperto di difesa presso il Consiglio europeo per le relazioni estere, “Un giorno in Ucraina equivale a un mese o più in Afghanistan”. Infatti sempre come riferito dall’alto funzionario della Nato: “la scorsa estate nella regione del Donbass, gli ucraini hanno sparato da 6mila a 7mila colpi di artiglieria al giorno e i russi, sempre in un giorno, hanno risposto sparandone dai 40mila ai 50mila. Per capire a cosa corrisponde questo “speco”, basi pensare che gli Stati Uniti producono solo 15.000 proiettili al mese”. A ciò si aggiunge il lato economico, gli ucraini per abbattere un drone russo che costa 20mila dollari, lanciano un missile che costa 150mila dollari e questo agli americani che pagano, non sta bene.

Una situazione sul campo che ha messo in crisi gli arsenali dei Paesi Nato, che dal crollo dell’Unione sovietica hanno drasticamente ridotto arsenali e budget per la difesa, ritenendo che un impegno bellico che richiedesse tante riserve non sarebbe più stato necessario. La Francia in particolare è riluttante a proseguire ad inviare armi a Kiev avendo già dato “almeno 18 moderni obici Caesar – circa il 20% di tutta la sua artiglieria esistente” e non è intenzionata a fornirne altri.

Anche l’Unione europea sul fronte finanziamenti economici è al capolinea “ha dato il via libera a 3,1 miliardi di euro (3,2 miliardi di dollari) per rimborsare gli Stati membri per ciò che forniscono all’Ucraina”ma quel fondo “l’European Peace Facility, ormai è esaurito per quasi il 90%”. Lo stesso discorso vale per gli Stati Uniti, che hanno deciso di non pubblicare più il report sulle spese militari e il trasferimento di armi all’estero. Le scorte di Washington delle armi richieste dagli ucraini sono “limitate” e non è più disposta a dirottare armi chiave da regioni delicate come Taiwan e la Corea, dove Cina e Corea del Nord da un momento all’altro potrebbero aprire un altro fronte di guerra.

Sempre secondo quanto riportato dal New York Times “entrambe le parti stanno bruciando armi e munizioni a un ritmo mai visto dalla seconda guerra mondiale, la gara per mantenere gli arsenali a regime si è trasformata in un fronte critico che potrebbe rivelarsi decisivo per lo sforzo dell’Ucraina“.

Ma ad asserire che “Presto non manderemo più nulla perché non avremo nulla da mandare”, è Tiziano Ciocchetti, responsabile del mondo armi di Difesa Online, che spiega come, dove e perché l’Europa e l’Italia hanno finito le scorte, che fine stanno facendo e quali effetti avrà tutto questo per il conflitto.

“L’Europa ha fatto il massimo, e infatti ha finito le scorte. La Russia ne ha da vendere e andrà avanti, tutto qui”. Queste la valutazioni dell’esperto Tiziano Ciocchetti, con le quali gela i facili entusiasmi di certi giornalisti. “A titolo personale – aggiunge Ciocchetti – posso dire che l’idea che la Russia esaurisca munizioni, uomini e armi è assolutamente fantasiosa. Avete visto l’attacco al centro commerciale? Hanno usato un missile di 60 anni fa e di questa roba qui sono pieni, i russi hanno arsenali da vendere”. Per l’esperto è anche evidente che l’Occidente ha ben pcco da dare all’Ucraina e sta grattando il fondo del barile. “La Germania che ha dato più di tutti non può certo sguarnirsi, l’Italia non ha neppure le munizioni per i suoi soldati e finirà per mandare le ultime cose giusto per dire che non si sottrae, ma a questo punto tutti, compresi gli Stati Uniti, sanno che quel che mandiamo non fa alcuna differenza”, ma al massimo “serve a rallentare l’ineluttabile, a rendere più costosa la vittoria per Putin, ma non a rovesciare le sorti del conflitto. Andremo a un rallentamento se non azzeramento delle forniture, anche perché quelle che mandiamo – siano sistemi di artiglieria, cannoni e obici – i russi lo triturano”. Quindi per Ciocchetti “A un certo punto noi europei non manderemo più nulla, perché non avremo più nulla da mandare. L’Europa ha fatto il massimo, più di questo sicuramente non poteva”.

Nel Donbass Kiev fa entrare armi dalla parte ovest del Dnepr che vengono convogliate verso il campo di battaglia, ma “ogni metro quadrato – dice Ciocchetti – è sotto tiro dell’artiglieria russa che è la più potente al mondo. Quindi obici inglesi, Fh70 italiani o tedeschi vengono tutti distrutti. Qualunque sistema d’arma che entra in quel raggio d’azione viene distrutto e se non succede è solo perché si mantiene a un raggio di 70 km, che è la portata massima, ma prima o poi i russi arrivano anche lì”. 

E l’Italia cosa farà? Basta guardare a quel che manda per capire come siamo messi, un conto è fornire le scorte che hai già pagate e lo Stato le regala all’Ucraina, un altro intaccare quel che serve alla difesa nazionale o investire in produzioni che richiedono anni e soldi, giacché le industrie vanno poi pagate.

Infine l’analista responsabile del mondo armi di Difesa Online dice: “Penso che quello che rimane sarà distrutto dai russi che chiuderanno la partita per quanto concerne il lato est del Dnepr. Non è che possono conquistare tutta l’Ucraina, ma questo si era detto fin dai primi giorni dell’invasione. Non dobbiamo dimenticare che c’è anche un problema di uomini: tu addestri gli equipaggi ucraini per utilizzare il PzH2000, ma sono gli stessi equipaggi che vengono distrutti coi mezzi dal fuoco dell’artiglieria, non è che hai equipaggi all’infinito”.