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Guerra. La Russia punta sui droni e ne avrà a breve “un’intera famiglia” di propria produzione

Medvedev: i droni kamikaze usati in Ucraina “dimostrano la loro eccellente qualità”, ma “ora la Russia ha bisogno di creare una famiglia di droni d’attacco, ossia grandi piattaforme aeree a tutti gli effetti”

 

La Russia punterà sulla produzione domestica di droni e ne svilupperà “un’intera famiglia”. Mosca è rimasta indietro rispetto ad altri paesi nello sviluppo di veicoli aerei senza pilota (UAV), ma ora vanta sia droni da ricognizione che droni kamikaze – le cosiddette “munzioni vaganti”. A dirlo oggi è stato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitry Medvedev in un’intervista con i media russi.

“Sono sicuro che nell’immediato futuro avremo un’intera famiglia di droni”, ha detto Medvedev, aggiungendo che tali dispositivi sono già in fase di sviluppo e produzione in Russia: “Se parliamo di un’intera gamma di prodotti, posso dire che disponiamo già di normali droni da ricognizione e ne abbiamo avviato la produzione. In secondo luogo, possediamo le cosiddette munizioni vaganti o droni kamikaze e funzionano bene, basta guardare i canali Telegram dei giornalisti militari o rapporti dall’esercito”.

Proprio i droni kamikaze come Kub, Lancet e anche alcuni altri prodotti dal Gruppo Kalashnikov, per Medvedev hanno già dimostrato la loro “eccellente qualità”, malgrado le accuse occidentali che si trattasse di droni iraniani. In tal senso, il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo ha affermato che la Russia possiede già questo tipo di droni e sono “assolutamente russi”.

Tuttavia, sempre secondo l’ex Presidente, ora la Russia “ha bisogno di creare una famiglia di droni d’attacco, ossia grandi piattaforme aeree a tutti gli effetti. Questo è l’ambito in cui dobbiamo ancora svolgere ulteriori progressi, anche se abbiamo già diversi prototipi per la produzione in serie e sono certo che saranno resi operativi nell’immediato futuro”, ha affermato Medvedev.