Per Burns, “Putin deve essere preoccupato, non solo di ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in Ucraina ma anche di ciò che sta accadendo in Russia e a livello internazionale”.
Il direttore della Cia ha inoltre fatto notare che malgrado la dichiarazione della Cina a febbraio di “un’amicizia senza limiti”, Pechino non ha dato supporto militare, ma le dichiarazioni di Burns vanno lette nell’ottica di una sola parte del conflitto. Del resto un vero supporto militare non lo ha al momento dispiegato neppure l’alleato di ferro Lukashenko, segno che Mosca – che non ha disposto la mobilitazione totale, ma solo una parziale ed in numeri ridotti per l’effettiva possibilità numerica dell’esercito russo – voglia ancora risolvere la questione ucraina derubricandola ad operazione militare e non trattandola come una guerra in cui coinvolgere alleati.
Redazione Fatti & Avvenimenti