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Guerra Ucraina. Europa in ginocchio mentre gli Usa esportano armi a go gò: nel 2022 + 49% pari a 52 miliardi di dollari

A causa della guerra e relative sanzioni alla Russia, l’Europa piange miseria mentre Il valore delle esportazioni di armi americane ha raggiunto nel 2022 i 52 miliardi di dollari, in rialzo del 49% rispetto ai 35 miliardi del 2021


È sempre stato così, in ogni guerra che si rispetti, c’è chi si arricchisce e chi va in miseria. Gli Stati Uniti in guerra per procura con per la Russia, stanno guadagnando una montagna di dollari vendendo armi, che in Ucraina vanno via come noccioline. In questo scenario, Mosca ha tenuto botta grazie al rublo che è al massimo storico di sempre nei confronti delle altre monete e alla vendita di gas e petrolio sopratutto a Cina e India. A pagare il conto sono, in primis l’Ucraina oramai ridotta ad un ammasso di macerie, che anche se cessasse la guerra ci vorrebbero decenni per riportala, se mai ci si riuscisse, a prima di febbraio del 2022 e l’Europa dissanguata dal costo dell’energia che ha messo in ginocchio aziende e famiglie ed dall’acquisto di armi da mandare a Kiev e per riarmarsi nel caso la guerra si allargasse.

Ma oltre al danno c’è anche la beffa, il “merito” dei lauti guadagni degli americani va soprattutto alla Germania che ha comprato prodotti made in Usa per 8,4 miliardi, seguita dalla Polonia con un maxi ordine di 250 carri armati Abrams da 6 miliardi di dollari, che tradotto in soldoni, è pari a diciassette miliardi di dollari, che vanno distribuiti all’industria degli armamenti statunitensi. I tedeschi sono impegnati in un importante piano di riarmamento e per conseguirlo hanno messo a bilancio 100 miliardi di euro. La Finlandia ha comprato missili tattici e missili terra – aria per circa 600 milioni di dollari. Ordini di missili e razzi da mezzo miliardo di dollari dalla Lituania, dall’Olanda (1,2 miliardi) , dalla Norvegia (950 milioni), dall’Estonia (500 milioni) e dal Belgio (380 milioni). Persino la “neutrale” Svizzera ha comprato missili patriot per un valore di 700 milioni di dollari. In questa lista non rientrano le armi e munizioni fornite direttamente dagli Usa che come tali non rientrano nei dati sull’export. Il “merito” va soprattutto alla Germania che ha comprato prodotti made in Usa per 8,4 miliardi, seguita dalla Polonia (6 mld) con il maxi ordine di 250 carri armati Abrams.

I dati sono stati diffusi dal dipartimento di Stato degli Stati Uniti e segnalano come il valore delle esportazioni di armi americane, autorizzate da Washington, abbia raggiunto nel 2022 i 52 miliardi di dollari, in rialzo del 49% rispetto ai 35 miliardi del 2021.