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Guerra Ucraina. Tajani: “Se russi avanzano ancora, Zelensky dovrà fare concessioni. Serve pace nel 2025, Europa sia con USA di Trump”

Le parole del titolare della Farnesina Antonio Tajani scuotono stampa russa e ucraina, su telegram – il social preferito nell’europa dell’est – si scatena il dibattito, ma l’esponente del governo italiano è realista: “Se i russi continuano ad avanzare, Zelensky dovrà accettare qualche condizione se non vuole un peggioramento della situazione” e poi lancia il monito ai governi europei a “non essere scollegati dagli USA” che da gennaio 2025 saranno di Trump

 

“Vedremo cosa accadrà e quale sarà lo stato dell’arte nel momento in cui inizierà un dialogo. Certamente se i russi continuano ad avanzare, Zelensky dovrà accettare qualche condizione se non vuole un peggioramento della situazione” ha detto il vicepremier Antonio Tajani a Porta a Porta su Rai 1, ammettendo inoltre che: “c’è un momento di stallo nella guerra che vede i russi avanzare, in più hanno ottenuto il sostegno militare della Corea del Nord e dei ribelli yemeniti. La guerra deve finire nel 2025”.  “Noi stiamo facendo il possibile per sostenere l’Ucraina, però bisogna raggiungere la pace nel 2025” ha concluso Tajani.

Il titotale della Farnesina ha inoltre lanciato un forte monito, ripetuto più volte durante l’intervento da Vespa, secondo cui l’Europa non deve scollarsi dagli USA: “Guai a separare l’Europa dagli Stati Uniti, anche con la nuova amministrazione dovremo lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo di un cessate il fuoco”,  ha dichiarato il vicepremier. Parole che lasciano ben intendere che Roma non vuole avere un brutto rapporto con la Washington di Trump, ma che accertano l’aria di diffidenza e timore che aleggia nelle capitali europee rispetto alla futura amministrazione americana con cui sembrano già esserci “conti aperti” con dissapori ideologici e non solo oltre al previsto scontro proprio sul tema Ucraina che ha visto i repubblicani di Trump in campagna elettorale chiedere l’immediato abbandono di Kiev e soprattuto dei costi che questa guerra ha comportato per gli USA.

Le parole di Tajani non hanno però fatto discutere solo in Italia: su Telegram – il social preferito oltre l’ex cortina di ferro – russi e ucraini sono alle prese con le riflessioni del Ministro degli Esteri di Roma, con Tass russa e svariate testate ucraine che hanno riportato le sue parole, generando non poche polemiche tra i lettori locali, soprattuto da parte ucraina. Da parte russa le parole di Tajani sembrano invece essere state accolte con freddezza e limitato interesse.