Decine di droni proveniente dal Libano sono stati lanciati sul nord di Israele provocando diversi feriti. Hezbollah ha rivendicato l’attacco ma ha specificato che non è quello per la vendetta per Shuk
Dopo che nel nord di Israele le sirene d’allarme sono scattate più volte, l’esercito israeliano ha confermato che decine di droni provenienti dal Libano hanno attaccato la regione, ma solo uno è stato intercettato, altri hanno colpito e diversi civili sono rimasti feriti a sud di Nahariya. L’Idf ha aggiunto che gli allarmi sono stati dati anche in previsione dell’abbattimento degli ordigni e della conseguente caduta di schegge.
Anche i media israeliani avevano dato la notizia di numerosi allarmi in corso nel nord di Israele per l’arrivo di droni dal Libano nella zona di San Giovanni d’Acri e altre 15 località della zona, tra cui Hanita, Shlomi, Gesher HaZiv, Nahariya, la zona industriale di Akziv Milovat, Liman, Saar, Shevi Zion, Regva, Evron. L’uomo rimasto gravemente ferito a Mazra’a, un trentenne, è stato colpito dalle schegge dopo l’esplosione di un drone mentre era in macchina. Lo riferisce l’Idf. Il servizio ambulanza Magen David Adom che afferma che i suoi medici stanno perlustrando un’area in cui sono state segnalate collisioni. Due persone sono rimaste ferite e sono in condizioni critiche nella città araba settentrionale di Mazra’a, nella Galilea occidentale, per l’esplosione di un drone. Lo riferiscono i media israeliani.
L’attacco è stato rivendicato dal gruppo libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran, che conferma di avere lanciato uno sciame di droni contro Israele contro obiettivi militari. Una fonte di Hezbollah ha dichiarato alla Reuters che comunque questa non è la rappresaglia del gruppo per l’uccisione da parte di Israele del comandante di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut la scorsa settimana.
Redazione Fatti & Avvenimenti