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I morti per Covid fanno risparmiare all’Inps 1,1 miliardi solo nel 2020: riequilibrati i conti fino al 2035


Il Covid ha riequilibrato le casse dell’Inps che “grazie” ai decessi avrebbe risparmiato solo nel 2020 circa 1,1 miliardi, cifra che calcolata fino al 2029 farebbe salire il risparmio a 11,9 miliardi

Tanta gente a causa della pandemia da Covid ha pianto e continuerà a farlo per anni, alcuni per la perdita dei propri cari e tanti altri per la perdita del lavoro o il crollo della propria attività, ma c’è un ente, l’Inps, che al contrario ha fatto “bingo”. L’ente previdenziale nazionale infatti, solo per il 2020, avrebbe risparmiato qualcosa come 1,1 miliardi e che fino al 2029 il risparmio raggiungerà la cifra di 11,9 miliardi. Numeri pubblicati dal nono Rapporto di Itinerari previdenziali e riportati dal Corriere della Sera.

Ma vediamo nello specifico quanto è il risparmio prodotto dalla mortalità da covid: “il 96,3% dell’eccesso di mortalità registrato nel 2020 – si legge nel Rapporto – ha riguardato persone con età uguale o superiore a 65 anni, per la quasi totalità pensionate. Considerando per compensazione l’erogazione delle nuove reversibilità, si quantifica in 1,11 miliardi il risparmio, tristemente prodotto nel 2020 dal Covid a favore dell’Inps, e in circa 11,9 miliardi la minor spesa nel decennio”.

Tutto questo risparmio, si traduce in sostanziale riequilibrio dei conti dell’Ente e quindi di tutto il sistema previdenziale italiano, che adesso non dovrebbe avere dunque problemi di sostenibilità anche in prospettiva.

Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali – sempre secondo quanto si legge sul Corriere – spiega che “lo sarà anche tra 15 anni, nel 2035, quando le ultime frange dei baby boomer nati dal Dopoguerra al 1980, in termini previdenziali assai significative, data la loro numerosità, si saranno pensionate. Anche se si dovrà intervenire su alcuni ambiti come l’età, l’invecchiamento, la prevenzione, le politiche attive del lavoro”.