“Il primo obiettivo è l’epurazione dei traditori”. “Meloni si è quasi trasformata in una Nikki Haley. È stata tra i più grandi sostenitori della continuazione della guerra in Ucraina
Lo ha detto Il consigliere di Trump, Steve Bannon in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha parlato dei rapporti tra la nuova amministrazione di Trump e la premier italiana Giorgia Meloni. Già lo scorso marzo, Bannon aveva detto che Giorgia Meloni avrebbe dovuto cambiare posizione sull’Ucraina: “Parlavo del movimento Maga, non di Trump. Lui non fa queste richieste agli altri Paesi. Ma credo che molti, nel movimento qui, pensano che Meloni si è quasi trasformata in una Nikki Haley. È stata tra i più grandi sostenitori della continuazione della guerra in Ucraina. Però l’Italia non ha fatto abbastanza per tenere il canale di Suez aperto per il commercio: tra i gruppi tattici di portaerei là, credo che ci sia solo una corvetta italiana. Comunque penso che il suo atteggiamento cambierà con l’arrivo del presidente Trump, che la convincerà. E che i Paesi della Nato saliranno a bordo abbastanza rapidamente. Altrimenti, se crede davvero a quello che ha detto negli ultimi anni, dovrebbe essere pronta con gli altri in Europa a metterci i soldi, a staccare assegni grandi quanto i discorsi. Noi del movimento Maga siamo irremovibili, vogliamo tagliare al 100% i fondi per l’Ucraina alla Camera”. Nell’intervista Bannon è stato chiarissimo: i soldi dell’America per Kiev sono finiti e da ora in poi deve pagare l’Europa, se tiene a Kiev.
Sempre sul tema della guerra in Ucraina, Bannon ha affermato che Trump dirà di volere la pace in : “Non parlo per lui, ma è evidente che vuole porre fine a questa semi-ossessione di spingere la Nato quasi in territorio russo. Lui non l’appoggerà, ma lei l’ha fatto, è stata al gioco. È piuttosto ovvio che aveva scommesso che Trump non sarebbe più tornato, si vede dalle sue politiche. La scommessa era sbagliata, non ha pagato. Ora che Trump è tornato, il movimento Maga è più forte che mai e ci prenderemo l’apparato della sicurezza nazionale e della politica estera”. E a Meloni raccomanda di essere “ciò che era quando Fratelli d’Italia era al 3%”.
Il consigliere dopo la vittoria di TheDonald alle elezioni si è messo subito ala lavoro: “Non possiamo aspettare l’insediamento di Trump: la battaglia per il controllo del governo avviene in questo momento: alla Camera, al Senato, nello Stato amministrativo, alla Difesa, i giudici…”. Per Bannon le priorità sono la decostruzione dello Stato amministrativo e il debito pubblico, che definisce “la principale minaccia alla sicurezza nazionale”. Altro punto prioritario sul fronte politico è l’epurazione dei traditori e già nella nomina dello staff di Trump, in tanti sono stati fatti fuori per scarsa “fedeltà” al capo.
Il consigliere di Trump ha avvisato l’ Europa sui dazi, affermando che dovrebbero essere preoccupati: “Non pagheremo per la vostra difesa mentre lasciamo che ci colpiate con accordi commerciali sbilanciati. Sì, i dazi stanno arrivando, dovrete pagare per avere accesso al mercato Usa. Non è più gratis, il libero mercato è finito, perché l’Europa ha abusato di noi, come hanno fatto gli altri alleati”. Infine Bannon assicura che non tornerà alla Casa Bianca: “Ho molto più potere qui. Servono media alternativi: podcast, streaming, Twitter hanno battuto i media tradizionali in questa elezione. Perché dovrei rinunciarci?”.
Redazione Fatti & Avvenimenti