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Il gas russo? Tornerà in Europa bypassando le “sanzioni” grazie alla Turchia di Erdogan

L’Europa che si “libera” dal gas russo? Cina – e a breve Turchia – ridono e contano i soldi mentre ci rivendono lo stesso gas. Ankara e Mosca: “63 miliardi di metri cubi di gas russo potrebbero essere esportati dalla Turchia verso l’Europa

Le sanzioni UE alla Russia, la “liberazione” dal gas russo “catena di Mosca”? Una barzelletta poco divertente per i popoli europei che hanno visto inflazione, crisi energetica ed economica avanzare senza sosta negli ultimi mesi in attesa di un tremendo inverno con rischio di blackout elettrici e prezzi di riscaldamenti alle stelle. Del resto come definire le sanzioni se non una barzelletta dopo che attraverso dichiarazioni pubbliche Russia e Turchia – Paese Nato e l’unico rimasto che ancora discute con Mosca, dando ad Erdogan un enorme ruolo di mediatore con l’Ucraina e l’Occidente – parlano di come far arrivare il gas russo in Europa tagliando fuori la Germania europea e facendo diventare Ankara la piattaforma che determinerà il prezzo del gas.

La barzelletta in realtà era già nota da tempo, dato che prima di Erdogan, ci hanno pensato i cinesi a rivendere all’Europa il gas russo. Il gruppo cinese JOVO così come Sinopec Group – la più grande raffineria di petrolio cinese – già a settembre dichiaravano di aver venduto “sul mercato internazionale” milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto. Pechino si sta dunque trasformando – prima dell’annuncio russo-turco – in un hub strategico del gas globale, con acquisti – da parte della Cina – di gas naturale liquido dalla Russia che nei primi sei mesi del 2022 sono saliti del 28,7%.

Tutto questo ovviamente ha il suo costo, secondo InsideOver, il prezzo pagato dall’Europa per il gas cinese (di provenienza russa) supererebbe di tre volte quello che Bruxelles pagherebbe acquistando lo stesso prodotto direttamente da Mosca.

Oggi intanto – dopo che il presidente Vladimir Putin ad Astana aveva detto che la Russia avrebbe potuto reindirizzare le forniture del gasdotto Nord Stream sabotato verso la Turchia per creare un importante hub europeo del gas –  arrivata l’eloquente dichiarazione del vice primo ministro russo Aleksandr Novak all’agenzia di stampa governativa turca Anadolu, secondo cui: “Una quantità significativa di gas naturale potrebbe essere esportata in Europa attraverso la Turchia”.

Novak ha ricordato all’agenzia di Ankara che il gasdotto South Stream – il progetto che è stato successivamente annullato e trasformato in TurkStream – è stato progettato una capacità di circa 63 miliardi di metri cub di gas. “Se c’è domanda, questa potenziale capacità extra può essere utilizzata per fornire gas ai consumatori europei attraverso il Mar Nero e Turchia”, ha affermato Novak.

Secondo il vice primo ministro russo del resto, la Turchia e la Russia hanno ottimi rapporti nel campo dell’energia. Parlando della proposta russa di trasformare la Turchia in un hub energetico, Novak ha affermato: “La capacità di TurkStream è di 31,5 miliardi di metri cubi. Una delle linee è destinata all’esportazione in altri paesi”.

Rispetto dunque alla creazione di un hub del gas russo in Turchia, Novak ha affermato che: “Se c’è una tale necessità e tutte le parti mostrano interesse, penso che un progetto del genere possa essere valutato”, dicendo poi che i prezzi attuali sul mercato sono creati artificialmente e che i politici europei hanno creato un problema artificiale di approvvigionamento di gas naturale nei mercati europei. Novak ha infine sottolineato candidamente che i prezzi elevati del gas naturale non sono una situazione ricercata dalla Russia e ha aggiunto: “Non vogliamo prezzi elevati. Se i prezzi sono alti, uno sforzo per ottenere fonti di energia alternative e rinnovabili può essere utilizzato più rapidamente”.

Ma se Novak parla di numeri sull’Anadolu Agency turca, Erdogan alla Tass russa parla di luoghi dove creare l’hub internazionale del gas: per il presidente turco il luogo più adatto è la regione della Tracia nella parte europea del Paese.

Erdogan, commentando i risultati dei colloqui tenutisi il 13 ottobre ad Astana durante il CICA con il suo omologo russo Vladimir Putin ha dichiarato: “La Tracia è il luogo più adatto per l’hub. Insieme al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, abbiamo incaricato i ministri dell’Energia di avviare i relativi lavori. Abbiamo un centro di distribuzione nazionale per il gas, ma questo sarà internazionale. Non ci possono essere ritardi. Saranno prese tutte le misure necessarie in termini di sicurezza”.