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Il leghista Lorenzo Fontana è il nuovo Presidente della Camera: “Saluto Papa Francesco, guida spirituale degli italiani”

L’applauso della maggioranza di centro-destra, appena raggiunto il quorum, ancora a spoglio in corso: il leghista Lorenzo Fontana è stato eletto presidente della Camera dei deputati

Al quarto scrutinio, Lorenzo Fontana della Lega con 222 voti – 25 in più della maggioranza assoluta prevista di 197-  è stato eletto nuovo presidente della Camera dei Deputati. A sancire il superamento del traguardo, mentre ancora il presidente provvisorio Ettore Rosato stava scrutinando le schede, è stato un lungo applauso parte dei deputati del centrodestra, con il silenzio dell’opposizione in aula.

Oltre a Fontana, i candidati di bandiera scelti dai partiti per evitare franchi tiratori come nel caso dell’elezione alla Presidenza del Senato di Ignazio La Russa, sono stati: Cecilia Guerra candidata di bandiera del PD ha ricevuto 77 voti, Cafiero De Raho bandiera del M5S 52, Matteo Richetti del Terzo Polo 22. Le schede disperse sono state 2, le bianche 6, le nulle 11; tra i 392 deputati della Camera non c’è stato nessun astenuto.

L’elezione di Fontana sancisce un ricompattamento del centro-destra prossimo al governo, dopo i fortissimi malumori suscitati in Forza Italia all’elezione di La Russa a presidente del Senato. Primo a congratularsi per l’elezione è stato il leader del Carroccio Matteo Salvini, che ha atteso l’esito dell’elezione insieme a Fontana negli uffici della Camera, dove ad elezione sicura si sono scambiati un fraterno abbraccio.

“Anche qui alla Camera buona la prima. Stiamo procedendo in modo spedito, sono contenta e faccio le mie congratulazioni a Fontana”. Ha detto la leader di Fdi Giorgia Meloni.

“Su Fontana non c’è nessun tipo di disaccordo, siamo accordati benissimo” aveva deto in mattinata Giorgio Mulè, sottosegretario azzurro alla Difesa, a 24 Mattino su Radio 24, dicendo inoltre che gli azzurri sarebbero stati attenti ad eventuali posizioni pro-Putin o contrarie alla linea atlantista.

Il neo-eletto Presidente della Camera ha affermato nel suo intervento dopo la proclamazione: “Onorevoli colleghi, è con forte gratuitudine e grande commozione che mi rivolgo per la fiducia, ringrazio chi mi ha votato e chi no. Sarà mio onore dirigere il parlamento”, aggiungendo poi: “Volevo dedicare un primo saluto al pontefice Francesco che rappresenta un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani”. Fontana ha poi continuato: “Il Papa sta svolgendo un’azione diplomatica a favore della pace senza uguali”.

Fontana dal canto suo è però un nome totalmente divisivo rispetto all’opposizione, che poco prima dell’inizio di quest’ultima votazione ha visto i deputati del Pd Rachele Scarpa, Sara Ferrari ed Alessandro Zan esporre uno striscione con la scritta “No a un presidente omofobo pro Putin”.

Fontana infatti si è dichiarato contrario alle sanzioni alla Russia, è un cattolico praticante ed estremamente devoto, a favore di una regolamentazione più restrittiva del diritto all’aborto, poco propenso alla società multiculturale e con posizioni molto dure sulla comunità LGBT.

“Fra l’ammirazione per Putin,  l’odio per le donne e per i “diversi”, i messaggi amichevoli ai neonazisti greci di Alba Dorata non c’è che l’imbarazzo della scelta. Può diventare presidente di Montecitorio uno come l’ultrà leghista Lorenzo Fontana ?”, ha scritto su twitter Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana.

“Non è giorno di polemiche: essere cattolico non è un disvalore. Pro Putin? Fontana è pro italia”. Ha tagliato corto sulle polemiche il leader della Lega Matteo Salvini interpellato sulle critiche del centrosinistra.