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Il sindaco di lstanbul è stato rinchiuso in carcere ma oltre 13 milioni di turchi lo hanno candidato per le prossime elezioni presidenziali

Le primarie hanno incoronato Ekrem Imamoglu, principale sfidante di Erdogan alle prossime elezioni presidenziali nonostante sia stato portato in prigione: “Non mi piegherò mai”

Il primo cittadino di Istanbul è comparso dinanzi ai giudici che hanno convalidato l’arresto ritenendo valide le accuse di corruzione che avevano portato al suo fermo. Confermato l’arresto anche per altri 21 imputati suoi collaboratori.

Ma la repressione non ferma la proteste nonostante gli oltre 320 arresti la scorsa notte a Istanbul, la quarta consecutiva di proteste, con migliaia di turchi che hanno voluto dare il loro sostegno al sindaco Ekrem Imamoglu. I manifestanti sono convinti che le accuse ufficiali contro il primo cittadino siano “immorali e prive di fondamento”. Il ministro turco della Difesa, Ali Yerlikaya conferma la linea dura, “Non sarà ammessa alcuna iniziativa che danneggi l’ordine pubblico” ha dichiarato il ministro puntando il dito contro i raduni nell’area di Saraçhane. “È stato lanciato dell’acido contro uno dei nostri agenti di polizia” specifica in un messaggio successivo.

Nella capitale Ankara, la polizia antisommossa ha usato cannoni ad acqua per respingere i manifestanti, mentre nella città costiera occidentale di Smirne la polizia ha bloccato un corteo di studenti diretto verso gli uffici locali dell’AKP. Il leader del CHP, Ozgur Ozel, rivolgendosi ai manifestanti ammassati a Istanbul, ha detto che erano “più di mezzo milione”.

Manifestazioni non solo a Istanbul, almeno 55 delle 81 province turche hanno registrato cortei, proteste e anche scontri con la polizia antisommossa. Nonostante gli avvertimenti del governo in tanti hanno sfidato le restrizioni mostrando cartelli che recitavano: “I dittatori sono codardi!”, “AKP (il partito al governo della Turchia) non ci metterai a tacere!”. In particolare al raduno nel Municipio poco dopo la mezzanotte, gli agenti sono intervenuti usando gas lacrimogeni ma anche proiettili di gomma, spray al peperoncino e granate a percussione, hanno riferito i corrispondenti dell’Afp.

Le manifestazioni si sono tradotte in voti nelle primarie pre le prosime elezioni presidenziale e sugli oltre quindici milioni di elettori turchi che ieri hanno partecipato alle primarie organizzate dal Partito repubblicano Chp del sindaco di Istanbul Imamoglu, 13.211.000 hanno messo la croce sul suo nome nonostante la sua incarcerazione. Lo ha annunciato il Comune della città. “Su quindici milioni di voti, 13.211.000 hanno espresso la loro solidarietà” al sindaco, che domenica presterà giuramento come candidato del partito per le prossime elezioni presidenziali del 2028, hanno affermato il Comune.

Imamoglu che ha seguito il voto dal carcere, ha ringraziato i cittadini per la grande affluenza: “Decine di milioni di persone in questo Paese, che soffrono l’oppressione del governo, un’economia in rovina, incompetenza e illegalità, si sono precipitate alle urne per dire a Erdogan: basta” ha scritto Imamoglu in una dichiarazione rilasciata dal municipio. “Arriveranno le urne e la nazione darà a questo governo uno schiaffo indimenticabile” ha aggiunto.

Imamoglu quindi anche dal carcere resta il principale rivale di Recep Tayyip Erdoğan, è accusato di corruzione (Decaduta l’accusa di terrorismo). Accusa, a giustificare l’arresto, confermata dalla Corte di Istanbul. Antagonisti in politica, Imamoglu è stato eletto sindaco delE questo arresto avviene a pochi giorni prima della nomina ufficiale del sindaco a candidato del CHP, il principale partito di opposizione, in vista delle presidenziali del 2028.

Imamoglu in seguito alla convalida del suo arresto per corruzione è stato temporaneamente sospeso dall’incarico di sindaco di Istanbul, la più grande città della Turchia nella quale fu eletto nel marzo 2019, in quella che resta una storica sconfitta per il presidente turco. Oltre a Imamoglu è stato temporaneamente sospeso dall’incarico anche Murat Calik, sindaco di Beylikduzu, un’altra municipalità di Istanbul, detenuto nell’ambito della stessa inchiesta. Inoltre, il prefetto di un altro distretto della città sul Bosforo, Sisli, è stato nominato per ricoprire l’incarico di sindaco della stessa Sisli al posto di Resul Emrah, il cui arresto è stato convalidato in base all’accusa di terrorismo.

Ieri mattina Imamoglu dal tribunale è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza, l’Istituto penitenziario di Marmara, nel distretto di Silivri, nella provincia di Istanbul. Tre mezzi hanno trasferito 48 persone, compreso Imamoglu, dal tribunale di Istanbul, nel distretto di Çaglayan, al carcere di massima sicurezza, ha riportato il giornale turco Hurriyet.PubblicitàPubblicità