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In 100mila a Roma per la Pace, Conte (M5S): “Crosetto non si azzardi a mandare armi senza ok Parlamento”

Dal Corteo per la Pace di Roma Giuseppe Conte manda l’alt alle armi: “è stata votata una risoluzione in Parlamento, il Ministro della Difesa Crosetto non si azzardi a decidere un nuovo invio armi senza un confronto”

E’ partito da piazza della Repubblica e ha raggiunto Piazza San Giovanni il corteo della manifestazione per la pace a Roma che ha visto la presenza di 100mila partecipanti secondo gli organizzatori. Neanche a dirlo, per la questura erano in 30mila.

Ma non è il numero il punto, in apertura ha sfilato lo striscione Europe for Peace portato da scout e da giovani della Comunità di Sant’Egidio, a seguire i rappresentanti delle organizzazioni promotrici e rappresentanti delle istituzioni tra cui moltissimi sindaci, gonfaloni, presidenti regioni e province. Moltissime le bandiere arcobaleno e gli striscioni per chiede pace e lo stop della guerra in Ucraina.

Tra i leader politici, quello che ha fatto più rumore in piazza è stato l’ex presidente del consiglio e leader del M5s Giuseppe Conte, che notoriamente contrario all’escalation militare in Ucraina, ha mandato un avvertimento chiaro al governo poco sovranista e molto atlantista della Meloni: “A Crosetto dico che visto che è stata votata una risoluzione in Parlamento, non si azzardi a decidere un nuovo invio armi senza un confronto in Parlamento”.

In giornata è arriva la piccata replica di Crosetto: “Giuseppe Conte dice che ‘non mi devo azzardare’ a un nuovo invio di armi senza passare dal Parlamento. Conte può stare sereno, il ministero, non il ministro (che non dispone delle istituzioni ne’ delle organizzazioni, ma le rappresenta e le serve) seguirà le leggi come ha sempre fatto dalla sua istituzione in età repubblicana”.

Intato, mentre la sinistra del PD predica pace ma parla di guerra, favorevole all’invio di armi a Kiev e contraria a qualsiasi concessione a Mosca, il segretario Enrico Letta è stato duramente contestato nel corso della manifestazione da alcuni partecipanti al grido di: “Guerrafondaio, filo americano, vai a casa”. Dello stesso parere del PD anche la formazione centrista renziana di Italia Viva con Roberto Giachetti secondo cui: “Non c’è pace senza il ritiro dei russi”.

Da sinistra però, il segretario della Cgil Maurizio Landini assume toni più pacati: “Noi siamo contro chi ha voluto la guerra, cioè Putin. In sostegno del popolo ucraino. Non possiamo però rassegnarci alla guerra, perché il rischio di un conflitto nucleare è concreto”.