L’inchiesta sul Ministro degli Interni Matteo Salvini continua, ma già i pm che hanno sollevato il caso si sono dimostrati territorialmente incompetenti, l’inchiesta sulla Diciotti non poteva partire da Lampedusa, ma da Catania
Noi di Fatti&Avvenimenti.it, lo avevamo già preannunciato nell’intevista all’ex membro del CSM Mauro Mellini, oggi è stato il Tribunale dei Ministri di Palermo a sancirlo ufficialmente: Palermo – come Agrigento – è territorialmente incompetente a giudicare e portare avanti l’inchiesta sul trattenimento degli immigrati soccorsi in mare dalla Guardia Costiera sulla nave Diciotti, lo scorso 16 agosto.
I magistrati palermitani hanno riconosciuto quindi che la presunta condotta illecita ipotizzata dal Pm del Tribunale di Agrigento Luigi Patronaggio a carico del Ministro Salvini e di un funzionario del ministero dell’interno sarebbe iniziata nelle acque antistanti il porto di Catania, dove la nave della Diciotti della Guardia Costiera è stata ferma per giorni in mezzo ad un duro scenario politico internazionale, in attesa del permesso allo sbarco degli immigrati. Sempre per i magistrati evidentemente, l’approdo di alcuni migranti in precarie condizioni di salute a Lampedusa, sarebbe stato solo uno scalo “tecnico”, smontando così la competenza territoriale propria e di Patronaggio.
Il fascicolo dell’inchiesta che vede coinvolto il ministro Salvini su cui sono ipotizzate accuse penali molto gravi – tra cui il sequestro di persona – e che potrebbero fargli rischiare ben 15 anni di carcere, dovrà ora essere inviato ai pm catanesi, affinché li girino al Tribunale dei Ministri etneo.
Sarà quindi Carmelo Zuccaro, titolare della Procura Distrettuale di Catania a dover trasmettere il tutto al tribunale. Zuccaro, molto noto recentemente alle cronache per l’inchiesta sulle ONG ed il sequestro della nave Open Arms della ONG spagnola Proactiva.
La Procura di Catania, avendo quindi acquisito la competenza potrebbe anche rivedere le accuse mosse al Ministro, potendo arrivare anche a segnare la strada per arrivare all’archiviazione. “Adesso inizia il lavoro da compiere nel massimo riserbo“, avrebbe già dichiarato Zuccaro.
Il nuovo collegio avrà altri 90 giorni per decidere se chiudere il caso con l’archiviazione o ritrasmettere gli atti ai pm perché chiedano al Senato l’autorizzazione a procedere. Il collegio del Tribunale dei Ministri di Catania è formato dai giudici: Nicola La Mantia, della sezione civile fallimentare di Catania; Paolo Corda, della quinta sezione penale del Tribunale di Catania, e Sandra Levanti, della sezione civile del Tribunale di Ragusa; inoltre vi sono altri tre magistrati supplenti.
Duro ed incredulo il Ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha reagito alla notizia del trasferimento dell’inchiesta per competenza con un commento social: “Incredibile, continua l’inchiesta su di me: sarei un sequestratore (rischio 15 anni di carcere) per aver fermato in mare una nave carica di immigrati. Ora l’indagine, partita da Agrigento, passerà da Palermo a Catania… Ma chiudetela qui e lasciatemi lavorare!”
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.