L’Indonesia ha proposto un piano di pace in l’Ucraina, basato sul “principio” di autodeterminazione dei popoli, sancito dagli articoli 1 della Carta delle Nazioni Unite, ma Zelensky lo respinge seccamente perché non è disposto a cedere nessun centimetro di territorio
L’Indonesia, per mano del suo ministro della Difesa Prabowo Subianto, intervenendo al vertice sulla difesa del Dialogo di Shangri-La, che si tiene a Singapore,ha presentato un piano di pace all’Ucraina che è stato però respinto seccamente.
Il piano prevede un cessate il fuoco immediato “sulle posizioni attuali” e la creazione di una zona smilitarizzatazone, con un ritiro di 15 chilometri dalle posizioni avanzate di ciascuna parte, che dovrebbe essere osservata, monitorata e garantita da osservatori internazionali e da una forza di pace dispiegata dalle Nazioni Unite.
Il ministro ha aggiunto che poi dovrebbe essere indetto un referendum sotto il controllo dell’Onu “per accertare oggettivamente la volontà della maggioranza degli abitanti delle varie aree contese”. Il referendum si baserebbe sul “principio” di autodeterminazione dei popoli ed è sancito dagli articoli 1, par. 2, 55 e 76 della Carta delle Nazioni Unite. Questo “principio” è divenuto “diritto umano”, formalmente riconosciuto a tutti i popoli, in virtù dell’identico articolo l dei due Patti internazionali sui diritti umani del l966”.
Nel dettaglio il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce l’obbligo, esclusivamente in capo alla comunità degli Stati, a consentire che un popolo sottoposto a dominazione straniera o facente parte di uno Stato che pratica forme di discriminazione, possa determinare il proprio destino istituzionale.
Infine il ministro della Difesa Prabowo Subianto ha dichiarato che “L’Indonesia è pronta a contribuire con unità a un’eventuale operazione di pace delle Nazioni Unite”.
Ma da Kiev è arrivato un secco “no” alla proposta. “Non abbiamo intenzione di negoziare alcun accordo che comporti la perdita del nostro territorio, compresa la Crimea”, ha detto il vice ministro della Difesa ucraino, Volodymyr V Havrylov. Una posizione che mostra oltre alla ferma volontà di non arrivare a nessuna pace, anche il rifiuto di accettare le leggi internazionali dell’ONU, alle quali Volodymyr Zelensky si appella continuamente.
Ma non è finita, anche l’alto rappresentante Ue, Josep Borrell, ha bocciato il piano proposto oggi dal ministro della Difesa indonesiano Prabowo Subianto per porre fine alla guerra in Ucraina. “Dobbiamo portare la pace in Ucraina, ma deve essere una pace giusta, non una pace di resa”, ha detto Borrell, che evidentemente per “pace giusta” intende solo la sconfitta militare della Russia. Con queste premesse appare evidente che sia Kiev che l’Eu proveranno a sconfiggere la Russia con le armi, forse sperando di avere più fortuna di Napoleone e Hitler.
Redazione Fatti & Avvenimenti