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Inizia oggi il vertice dei “Brics”, ossia il 40% della popolazione mondiale: sfida al G7 e alla Nato, economica e non solo

Inizia oggi giovedì 23 e si concluderà domani venerdì 24 giugno 2022 il vertice dei Paesi Brics, acronimo che sta per Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, ovvero i Paesi che lo compongono

La sede scelta per questa 14° edizione è la Cina ed ad aprire le consultazioni sarà il presidente cinese Xi Jinping. Domani venerdì 24 giugno seguirà il dialogo “ad alto livello sullo sviluppo globale”. L’obiettivo del vertice è quello di rafforzare la partnership Brics per inaugurare una nuova era di sviluppo globale. L’incontro del 24 sarà invece dedicato alla promozione di costruire relazioni economiche sostenibili tra i Paesi Brics e altre economie emergenti. Il vertice a causa del coronavirus è organizzato in videoconferenza.

Oltre a Xi Jinping, parteciperanno il Primo ministro indiano Narendra Modi, il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro, il Presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e il Presidente russo Vladimir Putin, che avrà modo di dimostrare che la Russia nonostante le sanzioni non è un Paese isolato, ma al contrario uno dei partner dei Brics, ovvero i cinque Paesi che rappresentano il 40 per cento della popolazione del mondo e il 23 per cento del suo Pil globale.

Il messaggio dei Brics è chiaro, “No alle sanzioni. No all’espansione della Nato. Sì alla globalizzazione. Sì al dialogo per una ripresa economica guidata dall’innovazione”. Inoltre Putin ha anche avvisato che i paesi Brics stanno lavorando alla creazione di una valuta per gli scambi internazionali basata sul paniere delle valute degli stessi paesi. Di fatto l’abbandono del dollaro come moneta di riferimento per gli scambi.

“I partner occidentali trascurano i principi di base dell’economia mondiale e di conseguenza la crisi economica sta diventando cronica”. Ha dichiarato Vladimir Putin, che accusa i Paesi occidentali per le conseguenze che le sanzioni stanno comportando per diverse zone del mondo, “Gli imprenditori dei nostri Paesi”, ha detto intervenendo al vertice dei Brics, “devono fare i conti con lo sviluppo del business in condizioni difficili, perché i partner occidentali trascurano i principi base dell’economia di mercato, del libero scambio, dell’inviolabilità della proprietà privata, perseguono un percorso macroeconomico sostanzialmente irresponsabile, comprese le emissioni incontrollate di moneta e l’accumulo di debiti non garantiti”.

Inoltre il presidente russo ha osservato che vengono introdotte sempre più sanzioni a sfondo politico, si rafforzano meccanismi di pressione sui concorrenti: “C’è una rottura deliberata dei legami di cooperazione, le catene dei trasporti e della logistica stanno crollando. E tutto ciò è contrario al buon senso e alla logica economica elementare, è lesivo degli interessi delle imprese su scala globale e incide negativamente sul benessere della popolazione di tutti i Paesi”

Putin infine ha concluso: “i problemi dell’economia globale stanno diventando cronici. Vi è una diminuzione dell’attività imprenditoriale, un aumento della disoccupazione, una carenza di materie prime e componenti, che creano difficoltà nel garantire la sicurezza alimentare globale, con la conseguenza che i prezzi per i raccolti di grano e altri prodotti agricoli di base stanno aumentando”.

Dello stesso tenore l’intervento del presidente cinese Xi, che ha esortato a “Cogliere la tendenza dei tempo e a collaborare per un futuro luminoso. La tendenza è la globalizzazione e non è possibile tornare indietro nella storia”.

Un chiaro riferimento alle sanzioni occidentali, definite “arbitrarie e irresponsabili”, oltre che un “boomerang e un’arma a doppio taglio”. Secondo Xi: “Politicizzare, strumentalizzare e trasformare in un’arma l’economia mondiale usando la posizione dominante nel sistema finanziario globale per imporre arrogantemente sanzioni finisce solo per colpire gli altri e se stessi, lasciando la gente nel mondo a soffrire”.