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Inviato cinese a Kiev: “Le parti si devono impegnare per risolvere la crisi”. Kuleba: “Non cederemo territori ai russi”

Dmytro Kuleba di fatto chiude la porta in faccia all’inviato cinese ed anche a qualsiasi spiraglio di pace: “Non cederemo territori ai russi”


Dopo il Papa Francesco, accusato di lavorare per la pace senza essere stato autorizzato da Kiev, anche l’inviato speciale della Cina Li Hui a Kiev, riceve lo stesso trattamento, ma il cinese avverte che “non esiste una panacea per risolvere la crisi” e ha rilanciato l’invito all’Ucraina a impegnarsi in colloqui per porre fine alla guerra.

Questo è quanto Pechino ha reso noto dopo la missione del suo inviato a Kiev, dove ha incontrato alcuni esponenti del governo e il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, che sulla trattative di pace ha messo subito le mai avanti: “Non cederemo territori ai russi”. Parole che cadono sulla trattativa come macigni, non lasciando alcun margine per il dialogo.

Quella dell’inviato cinese è la visita a più alto livello che Pechino ha effettuato in Ucraina dall’inizio della guerra nel febbraio 2022. La visita di Li a Kiev fa parte di un tour europeo per promuovere le proposte di Pechino per porre fine al conflitto. Nonostante la posizione intransigente di Kuleba, Li ha aggiunto che la Cina “continuerà a fornire assistenza all’Ucraina nei limiti delle sue possibilità”.”Non esiste una panacea per risolvere la crisi e tutte le parti devono partire da se stesse, costruire la fiducia reciproca e creare le condizioni per fermare la guerra e parlare.