“Siamo in stato di guerra. Abbiamo colpito tre basi militari israeliane vicino a Tel Aviv”
Lo hanno reso noto con un comunicato diffuso a Teheran i Guardiani della rivoluzione dopo il lancio di circa 200 missili contro Israele. “Abbiamo preso di mira il cuore dei territori occupati oggi in risposta all’assassinio del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah e di un comandante di alto rango della forza Quds, Abbas Nilforoushan, da parte di Israele”, si legge nella nota delle Guardie della Rivoluzione.
Inoltre i Pasdaran hanno messo in guardia Israele se dovesse rispondere, sarà colpita con “attacchi devastanti”. Il ministero dell’Intelligence iraniano dopo la conclusione dell’attacco contro Israele fa sapere che: “Il Paese è entrato in stato di guerra e qualsiasi contenuto a favore del nemico e che indebolisca il paese, il governo, l’esercito è considerato tradimento”.
La televisione pubblica iraniana ha aggiunto che nell’attacco sono stati utilizzati missili ipersonici di fabbricano iraniana Fatah e che “l’80%” dei missili lanciati contro Israele hanno colpito i bersagli previsti, versione confermata dal video che mostra i missili che partono e colpiscono i bersagli senza essere intercettati. Lo riporta Sky News Uk, aggiungendo tuttavia che fonti israeliane parlano invece di un gran numero di missili intercettati. Versione smentita da fonti americane citate dalla Bbc, secondo cui alcuni dei missili iraniani lanciati oggi verso Israele sono stati intercettati dai sistemi anti-missilistici Usa dislocati nella regione, prima di raggiungere i cieli dello Stato ebraico, e non dall’Iron Dome israeliano.
Redazione Fatti & Avvenimenti