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Iran. Ancora proteste e scontri: arrestata un’italiana, Teheran parla di terrorismo e infiltrazioni occidentali

Sono in corso verifiche alla Farnesina con le autorità iraniane. L’intelligence di Teheran ha dichiarato di aver arrestato nove cittadini stranieri provenienti da Germania, Polonia, Italia, Francia, Olanda e Svezia con l’accusa di aver “fomentato e partecipato ai disordini”

Ancora ondate di proteste in Iran, dopo il caso di Mahsa Amini, 22enne morta in ospedale – secondo la ricostruzione governativa, a causa di un malore – dopo essere stata presa in custodia dalla polizia morale che l’aveva fermata perché non portava il velo in modo appropriato.

E’ da circa 15 giorni che in Iran vanno avanti disordini e proteste di piazza, con scontri con la polizia e cassonetti e auto dati alle fiamme da parte di manifestanti tra cui anche molte donne appertenenti a movimenti femministi. Una situazione – secondo la Ong Iran Human Rights, costata almeno 92 morti a causa della repressione delle proteste – che il governo della Repubblica Islamica ha subito bollato come complotto organizzato, sostenuto e fomentato dall’Occidente, in particolare dai nemici storici: Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita.

Secondo alcune ONG sarebbero oltre 3mila gli arresti effettuati nei primi 10 giorni di proteste, ed oggi è arrivata la notizia dell’arresto di una ragazza italiana. Si tratta di Alessia Piperno, 30enne romana “travel blogger” fermata a Teheran. A darne notizia è stato il padre Alberto, il quale ha spiegato che da ormai 4 giorni – dal giorno del suo 30esimo compleanno – non aveva più contatti con la figlia.

Da quanto riporta l’Ansa, in uno degli ultimi post sulla sua pagina Instagram, scritto proprio dall’Iran, Alessia Piperno ha fatto un lungo ragionamento sulla situazione nel Paese spiegando che la “decisione più saggia” sarebbe stata quella di lasciare il Paese ma – scrive – “non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai”. “E non lo faccio per sfidare la sorte – continua – ma perché anche io ora sono parte di tutto questo”. Successivamente aveva però annunciato di voler andare in Pakistan.

Adesso l’Ambasciata d’Italia in Iran e la Farnesina si stanno muovendo per avere maggiori dettagli sulla situazione – ancora poco chiara – e poter trovare un modo per riportare in patria la ragazza.

Teheran dal canto suo ha annunciato nelle scorse ore diversi arresti e operazioni d’intelligence contro i recenti disordini, parlando anche di terrorismo. Da fonti di stampa, pare che almeno 49 membri del Mujahedin-e-Khalq Organization (Mko) – partito politico dichiarato fuori legge in Iran – sono stati arrestati con l’accusa di aver diffuso fake news, incitato le rivolte violente e fornito attrezzature e armi per scontrarsi con la polizia.

Il ministero dell’Intelligence iraniano ha inoltre annunciato l’arresto di 77 membri di gruppi terroristici nella regione del Kurdistan iracheno – tra cui il PJAK – e di 5 terroristi takfiri con 36 kg di esplosivo, che avrebbero dovuto essere usati durante i disordini.

Teheran ha infine annunciato anche l’arresto di 9 cittadini stranieri provenienti da Germania, Polonia, Italia, Francia, Olanda, Svezia e forse non solo. I 9 stranieri – di cui però non è chiaro se anche la Piperno faccia parte o se il suo sia un caso a sé stante – sono accusati di aver “fomentato e partecipato ai disordini”.