Almeno dagli annunci dei due Stati sembra che il conflitto medio orientale sia destinato ad un’escalation dal finale imprevedibile, i toni dopo l’attacco iraniano di ieri sono estremamente duri
Israele probabilmente si aspettava un attacco dimostrativo come quello dell’aprile scorso ed invece sullo Stato Ebraico è arrivata una pioggia di circa 200 missili, molti dei quali ipersonici e quindi non intercettabili in due ondate, che contrariamente a quanto affermato dall’Idf hanno inflitto danni significativi.
Lo smacco per il governo di Benjamin Netanyahu, ma anche per gli Usa, come confermato dal segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, che ha definito “scandaloso atto di aggressione” il bombardamento iraniano, è stato davvero imbarazzante e ha promesso entro pochi giorni lancerà una “significativa rappresaglia” in risposta al massiccio attacco missilistico iraniano di ieri, che potrebbe colpire gli impianti di produzione di petrolio all’interno del Paese e altri siti strategici. Lo riporta Axios, che cita funzionari israeliani.
La risposta dell’Iran, altrettanto dura, non si è fatta attendete: “Se Israele farà errori ridurremo Tel Aviv in cenere e colpiremo tutte le infrastrutture di Israele”, ha minacciato il capo di Stato maggiore dell’esercito di Teheran, il generale Mohammad Bagheri, alla televisione di Stato iraniana. “Se il regime sionista, che è impazzito, non è controllato dai suoi sostenitori americani ed europei e vuole continuare questi crimini o agire contro la nostra sovranità e integrità territoriale, un’operazione come quella di” ieri sera “sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira”, ha affermato Bagheri .
Non meno pesanti le parole del ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi: “L’Iran interrompe la sua operazione, ma se Israele intraprende nuove azioni, la nostra risposta sarà più potente”. ha detto, aggiungendo: “Ora, i sostenitori di Israele hanno la responsabilità di fermare il regime, invece di perpetrare stupide interferenze”.
Poi ha concluso: “Siamo stati capaci di distruggere Tel Aviv e Haifa durante i nostri attacchi missilistici di ieri – ha avvertito l’ex comandante della Forza Qods Ahmad Vahidi -, ma se il regime israeliano commette un errore, potremmo cambiare idea e ridurre Tel Aviv in cenere in una notte”
Redazione Fatti & Avvenimenti