Tra le almeno 14 vittime di civili palestinesi del massacro israeliano su una scuola nel campo di Nuseirat ci sono anche sei membri dello staff dell’Onu, dell’agenzia dei rifugiati
L’ennesimo raid israeliani su una scuola nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale di Gaza, che ha causato l’ennesimo massacro di 14 civili in naggior parte donne e bambini ed anche 6 membri dello staff dell’Agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi (Unrwa).
Lo ha riferito la stesa Unrwa, denunciando che si tratta del “più alto numero di morti tra il nostro staff in un singolo incidente” dall’inizio della guerra. Tra le vittime c’è anche il direttore del rifugio dell’Unrwa e altri membri del team che fornivano assistenza agli sfollati, afferma l’Agenzia Onu. La scuola al-Jaouni gestita dall’Onu è diventata rifugio per migliaia di sfollati palestinesi.
Al solito Israele giustifica i massacri – senza prove a sostegno – asserendo che la scuola era un centro di comando e controllo dei miliziani di Hamas. “Questa scuola è stata colpita cinque volte dall’inizio della guerra. Ospita circa 12.000 sfollati, principalmente donne e bambini. Nessuno è al sicuro a Gaza. Nessuno è risparmiato”, denuncia l’Agenzia Onu, smentendo la tesi israeliana.
Il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha deplorato la morte di sei membri del personale delle Nazioni Unite, uccisi nell’attacco israeliano contro una scuola a Gaza, denunciando “drammatiche violazioni del diritto umanitario internazionale”.
“Una scuola utilizzata come rifugio per 12.000 persone è stata nuovamente presa di mira da attacchi aerei israeliani. Sei dei nostri colleghi dell’Unrwa sono tra i morti”, ha dichiarato su X. “Quello che sta accadendo a Gaza è totalmente inaccettabile”, ha sottolineato Guterres, dichiarando che “queste drammatiche violazioni del diritto umanitario internazionale devono cessare immediatamente”.
Redazione Fatti & Avvenimenti