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Isw: dopo l’incontro di ieri Xi-Putin, la Cina condivide la necessità della Russia di eliminare le ‘cause profonde’ della guerra in ucraina

“In precedenza, la Repubblica Popolare Cinese ha attribuito pubblicamente solo ai funzionari del Cremlino – e non a quelli cinesi – la necessità della Russia di eliminare le ‘cause profonde’ della guerra in Ucraina, mentre nella dichiarazione congiunta russo-cinese di ieri 8 maggio, si afferma che ‘le parti’ sono ‘convinte’ della necessità di eliminare le ‘cause profonde’ della guerra, dichiarazione che rappresenta l’avallo della Repubblica Popolare Cinese alle ragioni russe”

Lo scrive oggi Isw, il centro studi americano Institute for the Study of War. “La dichiarazione congiunta russo-cinese dell’8 maggio” a seguito di un incontro tra i leader russi e cinesi Vladimir Putin e Xi Jinping “ha fatto riferimento agli obiettivi originari del Cremlino nel lanciare l’invasione su larga scala dell’Ucraina, giustificata dalla Russia dalla necessita di eliminare le ‘cause profonde’ della guerra”.

La dichiarazione congiunta russo-cinese ha affermato che la Russia e la Cina sono ‘convinte’ che una soluzione sostenibile e a lungo termine della guerra in Ucraina richieda l’eliminazione delle ‘cause profonde’ della guerra”. Putin ha definito la ’smilitarizzazione’ e la ’denazificazione’ dell’Ucraina come gli obiettivi principali della Russia quando ha lanciato l’operazione speciale su larga scala nel febbraio 2022, e i funzionari russi hanno costantemente usato questi termini per chiedere la rimozione dell’attuale governo ucraino scaduto da un anno con nuove elezioni e la riduzione delle forze armate ucraine in modo che l’Ucraina non sia in grado di difendersi da sola in futuro”.

ISW nel suo rapporto aggiunge: “Il Cremlino ha ripetutamente affermato che la Russia deve eliminare le ‘cause profonde’ della sua invasione su larga scala dell’Ucraina, che i funzionari russi hanno individuato nella violazione da parte della Nato degli impegni firmati a non espandersi nell’Europa orientale e lungo i confini della Russia negli anni ’90, 2000 e 2010, e la discriminazione del governo ucraino nei confronti dell’etnia russa e della lingua, dei media e della cultura russa in Ucraina”.

L’accusa di Mosca a Kiev di discriminazione del governo ucraino nei confronti dell’etnia russa è certificata dalla cronaca dal 2014 in poi, ovvero dopo la rivolta di Piazza Maidan, sotto riportiamo un articolo di Repubblica del 3 novembre del 2014, dal quale si evince chiaramente cosa stava accadendo nel Donbass.

 

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