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Kiev: “Ci stiamo ritirando dal Kursk”. Capo di Stato maggiore russo: “Liberato l’86% del Kursk e catturato 430 soldati ucraini”

La controffensiva russa per liberare la regione del Kursk dalle truppe ucraina è entrata nella fase finale

Lo ha affermato ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax, che “ha riferito al presidente russo Vladimir Putin che “Il comando del gruppo di truppe Nord” sono entrati nella fase finale dell’operazione per liberare il territorio della regione di Kursk dalle forze armate ucraine”.

Anche l capo di Stato maggiore Valery Gerasimov ha riferito al presidente Vladimir Putin che la controffensiva russa nel Kursk procede con successo e rapidamente. “Un totale di oltre 1.100 chilometri quadrati di territorio è stato liberato durante le operazioni offensive, che costituiscono oltre l’86% dell’area precedentemente presa dal nemico”, ha detto Gerasimov nell’incontro con Putin in un posto di comando del gruppo di forze Kursk. Solo negli ultimi cinque giorni, ha riferito, le forze di Mosca hanno ripreso “un totale di 24 località in 259 chilometri quadrati”.

Secondo le stime di Gerasimov, “durante i combattimenti nel settore di Kursk, il nemico ha perso oltre 67.000 soldati, che sono le unità meglio addestrate e altamente motivate delle forze armate ucraine, così come le formazioni mercenarie straniere”. Il capo di Stato maggiore ha aggiunto che unità russe hanno attraversato il confine e sono entrate nella regione di Sumy per espandere la fascia di sicurezza.

La situazione nel Kursk descritta dai russi è confermata dal comandante dell’esercito ucraino Oleksandr Syrsky, che ha lasciato intendere che le sue truppe si sarebbero ritirate nella regione russa di Kursk, dove le forze di Mosca hanno rivendicato rapide conquiste territoriali negli ultimi giorni. “Nella situazione più difficile, la mia priorità è stata e rimane quella di salvare le vite dei soldati ucraini. A tal fine, le unità delle forze di difesa, se necessario, manovrano verso posizioni più favorevoli”, ha affermato su Facebook, utilizzando una frase solitamente usata sia dalla parte russa che da quella ucraina per indicare una ritirata.

A certificare la nuova realtà, ieri, il presidente russo Vladimir Putin in mimetica, ha visitato le truppe impegnate nella controffensiva nella regione di Kursk, presiedendo una riunione di ufficiali in un posto di comando. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dalle agenzie russe.

La Russia ha catturato 430 soldati ucraini che combattevano nella regione di Kursk, ha detto a Putin Valery Gerasimov, capo dello stato maggiore russo, in un incontro televisivo. Putin ha detto che i combattenti catturati dovrebbero essere “trattati come terroristi, in conformità con le leggi della Federazione Russa”, suggerendo che potrebbero affrontare processi nei tribunali russi ed essere incarcerati per decenni.