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Kosovo. Presidente serbo Vucic parla di “minaccia di guerra” da Pristina: Forze armate serbe in stato di allerta, schierati obici al confine

Ieri Vucic ha incontrato il Patriarca della Chiesa ortodossa serba Porfiry “chiedendo benedizioni per proteggere il popolo serbo del Kosovo e Metochia”, obici semoventi serbi da 155 mm NORA B-52 viaggiano verso il confine amministrativo del Kosovo

 

Il presidente della Serbia e comandante in capo delle forze armate di Belgrado, Aleksandar Vucic, ha posto le forze armate serbe in stato di massima allerta e prontezza al combattimento. Lo ha annunciato il ministro della Difesa serbo Milos Vucevic.

“Il presidente della Serbia, in qualità di comandante in capo, ha ordinato stasera che le forze armate serbe siano al massimo livello di prontezza al combattimento, cioè pronte sino al livello di dover impiegare il potenziale in dotazione alle forze armate”, ha detto Vucevic citato dalla stampa serba. Obiettivo di tale misura è per Belgrado, proteggere “l’integrità territoriale e la sovranità della Serbia e proteggere tutti i cittadini”, nonché prevenire qualsiasi forma “terrorismo e terrore contro i serbi ovunque vivano”.

La decisione fa eco alla notizia data dal ministro degli affari interni della Serbia, Bratislav Gashic, che ha annunciato che le forze del ministero degli affari interni sono state portate alla piena prontezza al combattimento. Intanto personale militare, equipaggiamento e armamenti serbi vengono spostati verso il confine amministrativo col Kosovo, come si vede nel video, sono stati spostati anche potenti obici semoventi serbi da 155 mm NORA B-52.

Sembrano venti di guerra “seri” quelli che arrivano dal Kosovo, non semplici schermaglie. Ieri il presidente serbo Vucic ha incontrato il Patriarca della Chiesa ortodossa serba Porfiry e da fonti serbe, l’incontro avrebbe avuto a tema proprio la “minaccia aperta di guerra contro il popolo serbo da parte del governo di Pristina di Albin Kurti”. Pare che Vucic abbia anche chiesto la benedizione al capo della Chiesa ortodossa per proteggere il popolo serbo del Kosovo e Metochia. Una “liturgia di Stato” quella di Vucic, che pare ricordare scene già viste nel recente passato ad Est.